Tiziano Vecellio, Amor sacro e Amor profano, 1515 ca., Galleria Borghese, Roma
Tiziano senza fine
Proiezione Docufilm
Martedì 30 luglio 2024 ore 18.00
Casa di Tiziano l’Oratore – Pieve di Cadore
Dopo le proiezioni nazionali di Palazzo Reale di Milano, del teatro di Ca’ Foscari a Venezia, di Apriti Cinema presso gli Uffizi, della Galleria Borghese, dei Musei Civici agli Eremitani di Padova, dopo quelle internazionali all’Istituto Italiano di Cultura di Vienna e all’Institut Catholique di Parigi, il Docufilm Tiziano senza fine, prodotto dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore e Land Comunicazioni, sarà per la seconda volta ospitato a Pieve di Cadore, presso la Casa di Tiziano l’Oratore, sede della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore. La riproposta della proiezione cadorina è motivata dal fatto che dal 2022, quando il film è stato realizzato, ad oggi, ben tre opere sono state restaurate: l’Assunta dei Frari, la Madonna di Sedico e quella di Pieve. Pertanto si è scelto di procedere alla sostituzione delle immagini inserendo le opere restaurate. La tecnologia digitale lo ha permesso.
In soli 52 minuti viene raccontata la grandezza di un artista come Tiziano, lasciando parlare soprattutto le sue opere. Con semplicità narrativa e precisione storica il docufilm ne svela le radici, i contesti, i rapporti, la fortuna e pure le pene. Tiziano senza fine è un racconto della produzione artistica del maestro senza dimenticare una narrazione accurata delle sue vicende private, i rapporti con i committenti e la sua vita pubblica.
Le sue opere custodite in musei, palazzi e chiese, in Italia così come all’estero continuano ad affascinare, a raccontare e a ispirare di generazione in generazione.
I due registi, Luca e Nono Criscenti, hanno realizzato un racconto visivo accompagnato dalla narrazione di tre autorevoli storici dell’arte, Enrico Maria Dal Pozzolo, Augusto Gentili e Stefania Mason, a cui va aggiunta la quarta voce, quella della musica di Matteo D’Amico.
Il risultato filmico si sgrana tra sguardi, voci, suoni: un insieme per entrare nella vita, privata e pubblica, e nell’opera di Tiziano, dai suoi primi passi ai suoi ultimi segni sulla tela. Un racconto, sui luoghi dei suoi giorni – le montagne del suo Cadore, i colori della sua Venezia – e con le sue opere, viste là dove si conservano, nelle chiese, nei palazzi, nei musei di mezzo mondo. La sua vita, la sua pittura: i personaggi che ha ritratto e i ritratti di sé stesso, le sfide, gli amori, le pene. Un percorso cronologico, con le voci dei tre studiosi che si alternano agli sguardi sui dipinti, colti nell’intero e sezionati nei dettagli, alla ricerca della loro identità. Sguardi senza voci, accompagnati dai suoni. Non tutte le opere, non un catalogo, ma quasi tutti i capolavori, scelti per tratteggiare al meglio le fasi della storia di Tiziano.
Quando scende dalle montagne del Cadore è solo un ragazzo. Arriva in una Venezia al culmine della sua gloria portando negli occhi i colori della sua terra. E riesce a raccogliere l’eredità di una grande tradizione pittorica, assorbendo le novità di Giovanni Bellini e lavorando fianco a fianco con Giorgione agli affreschi del Fondaco dei tedeschi.
Da quel momento Tiziano non si ferma più, attraversa tutto il Rinascimento, contribuendo a scriverne la storia, per lasciare un’eredità che verrà raccolta dai più grandi maestri della pittura europea, da Rubens a Caravaggio, da Rembrandt a Velazquez, da Delacroix agli impressionisti francesi.
Un viaggio nel mondo di Tiziano, «il pittore più geniale e più innovativo» (Stefania Mason), «l’erede della cultura umanistica veneziana» (Enrico Maria Dal Pozzolo) e un artista che «dura secoli e rimane per secoli» (Augusto Gentili).
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