Tiziano Vecellio, Disegno preparatorio per la Battaglia di Cadore, 1537, Parigi, Musée du Louvre, Département des Arts graphiques

STEFANIA MASON

Un magico “ponte” tra Tiziano e Rubens. La fortuna di un dipinto perduto

Segue inaugurazione mostra Casa natale

Giovedì 1° agosto 2024 ore 17.00
Sala Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore

Stefania Mason introduce alla mostra-dossier, di cui è curatrice, dal titolo Un magico “ponte” tra Tiziano e Rubens. La fortuna di un dipinto perduto, che la Magnifica Comunità di Cadore ospita nella Casa natale del pittore per il mese d’agosto, rinnovando la collaborazione con la Fondazione dedicata a Tiziano, che mette a disposizione le opere e cura i contenuti.

Per la curatrice l’esposizione diviene l’occasione di riconsiderare l’intenzione di Tiziano, dallo stesso mai esplicitata su quale fatto bellico si sia ispirato per eseguire il dipinto. Con un’attenta ricostruzione delle fonti, la studiosa giunge alla conclusione che il pittore rappresenta non altro che il glorioso fatto d’arme del 1508, con il quale la Serenissima sconfigge le truppe imperiali di Massimiliano I. Pertanto, quella dipinta da Tiziano è proprio la Battaglia di Cadore. Si avvalora così l’attribuzione avanzata da Lionello Puppi nel 2009, in occasione del Convegno per celebrare la ricorrenza dei cinquecento anni.

La mostra porta all’attenzione come le invenzioni pittoriche del Cadorino abbiamo ispirato gli artisti europei dei secoli successivi, soprattutto Rubens. Diviene inoltre l’occasione per contestualizzare la supposta intenzione del pittore di riprendere quell’impresa avvenuta nel “suo” Cadore. La storia, con il supporto delle immagini, viene raccontata e documentata con chiarezza nel piccolo, ma pregiato, catalogo che accompagna l’esposizione. Anche questo è merito dell’impegno di Stefania Mason, nella veste di presidente del Consiglio scientifico della Fondazione.

Tutto ciò è merito dalla donazione di Fabio Zanella, in memoria dei genitori Luisa e Sincero e del lascito di Giovanni Maria Susin, artefici di due azioni lungimiranti e generose destinate al Cadore.

Infine, riprendendo il “magico ponte” e superata la sua immagine sempre emozionante, vi è lo spazio per una riflessione sul suo significato metaforico, attribuendogli una connotazione positiva: non più luogo di scontro violento, di morte e di divisione, ma elemento simbolico per costruire legami, per superare il vecchio e andare verso il nuovo, per riunire ciò che è separato e diverso. Che sia un auspicio nei nostri tempi.

L’esposizione chiarisce quale sia stata la fonte di ispirazione per Rubens, un dettaglio che in questo intervento non si svela per lasciare al visitatore il piacere della scoperta.

STEFANIA MASON è stata professore ordinario di Storia dell’arte moderna e direttore della Scuola di specializzazione in Storia dell’arte all’Università di Udine.

I suoi studi, rivolti soprattutto all’arte veneta del Rinascimento e alla storia del collezionismo, hanno portato a numerose pubblicazioni, alla cura di mostre in Italia e in Europa e a collaborazioni con importanti istituzioni come il Getty Research Institute di Los Angeles e all’INHA di Parigi.

È presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore.

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