Stefania Mason, I disegni di Palma il Giovane nella collezione Sagredo. «Tomo sesto»

Il delicato compito di portare a termine quello che è considerato il testamento artistico di Tiziano, la drammatica Pietà ora alle Gallerie dell’Accademia, fu affidato a Palma il Giovane, considerato suo erede, e ne è testimonianza l’iscrizione apposta sulla tela sotto il corpo di Cristo: “quod Titianus inchoatum reliquit/Palma reverenter absolvit deoq. Dicavit opus”.

Ma la “reverenza” del giovane artista verso il maestro cadorino era cominciata ancora nella sua adolescenza quando fu visto copiare il Martirio di san Lorenzo ai Gesuiti, un gesto che gli avrebbe cambiato la vita, e si sarebbe conclusa con l’inserimento del busto di Tiziano accanto al proprio e a quello di Palma il Vecchio nel suo cenotafio ai Santi Giovanni e Paolo.

A questo artista e a un’intrigante vicenda collezionistica è dedicato ora il volume di Stefania Mason, presidente del consiglio scientifico della Fondazione Tiziano, pubblicato da Zel Edizioni nel dicembre 2024.
Seguendo le sigle (“G.P.”=Giacomo Palma) e i numeri progressivi iscritti a penna da un grande collezionista, il nobile veneziano Zaccaria Sagredo (1653-1729), sui suoi disegni nell’album a lui dedicato, disperso all’asta londinese nel 1764, l’autrice ha cercato di ricomporre per quanto possibile il«tomo sesto», come segnato nell’inventario della raccolta Sagredo prima della vendita da parte delle eredi, attraverso anni di ricerche nei gabinetti di disegni europei e statunitensi, nel mercato antiquario, nelle collezioni private. La sequenza dei 123 fogli ritrovati ci permette di seguire l’intero percorso artistico di Palma il Giovane e di comprendere come per lui l’esercizio del disegno resti fondamentale in tutte le fasi della lunga carriera e insieme di apprezzare tramite la successione dei numeri sui verso, la scelta del collezionista nella mise en page dei fogli.