Castello di Lusa – Feltre

SEBASTIANO GIORDANO

Il mondo in un castello: echi d’incantesimi tra curiosità e delizie delle Arti

Sabato 13 luglio 2024
Castello di Lusa – Feltre 

“Dove le acque del mare non arrivano, i flutti del cuore creano le maree”. Sono questi i versi che potrebbero riassumere l’agire della vita di un benemerito restauratore d’arte che si è voluto applicare – per un’intera esistenza – come geometra-architetto, arredatore, scenografo, collezionista abile non solo nel leggere la Storia ma tanto intelligente nel ricrearla e conservarla. A lui dobbiamo la ricostruzione architettonica e il riabbellimento d’arredo e decorativo dello strategico Castello di Lusa, a Villabruna, presso Feltre e presso il panoramico Parco delle Dolomiti bellunesi. La storia originaria dell’insediamento risale addirittura alla Tarda Età del Bronzo, perseguita in epoca protovillanoviana e poi retica e anticoromana, fino a divenire la sede feudale fortificata dei Vescovi dell’area bellunese, in sostituzione della medievale Famiglia Lusa. In pieno Rinascimento il Castello difensivo divenne proprietà residenziale dell’aristocratica Famiglia Villalta. Nei millenni, eventi sismici ed eventi bellici interessarono le vicissitudini del complesso architettonico, fino all’ultimo recente scrupoloso restauro generale durato un venticinquennio. Il patrimonio artistico amorevolmente raccolto nel tempo comprende quadri, sculture, incisioni, arredi storici, ceramiche, vetri, tessuti-costumi-vesti d’epoca tra Occidente e Oriente, strumenti musicali, strumenti tecnicoprofessionali artigianali, vari oggetti di arti applicate tradizionali, giocattoli, rarità esotiche e curiosità, oltre ad un’ampia raccolta fotografica. La visita s’inoltrerà quindi in un lungo percorso interno sostando, tra l’altro, nella Camera della Musica, nella Wunderkammer, nel Teatrino, nella Biblioteca, in un tripudio di sfide intellettuali e di sfavillii di esiti di restauri artistici nel labirintico susseguirsi di ambienti dove tutto è allusivo e così magico da risultare più vero del vero storicizzabile, mentre Arte, Artisticità e Artificiosità s’incarnano qui senza soluzione di continuità, senza attriti o frizioni stridule. Restauri, rifacimenti, rielaborazioni, rimaneggiamenti, rimodulazioni, rifusioni, ridipinture, riscalpellamenti, insomma vere “ricreazioni” attraggono il visitatore tanto da tonificarlo con una certa spensieratezza d’animo, una certa felicità e leggerezza dell’essere umano. Attualmente il Castello è anche sede del Centro per la Documentazione e lo Studio delle Arti Applicate della Cultura e delle Tecniche Artigianali Antiche” oltre a ospitare la Biblioteca di Storia dell’Arte del noto professore Terisio Pignatti.

 Sebastiano Giordano, dopo gli studi nelle Università “La Sapienza” di Roma e “Federico II” di Napoli, ha svolto ricerche e collaborazioni, tra gli altri, con Romeo De Maio, Maurizio Marini, Maurizio Fagiolo dell’Arco, Chiara Frugoni. Ha tenuto lezioni e seminari nei programmi culturali dell’Istituto di Studi Filosofici di Napoli, nell’Accademia di Belle Arti di Roma, all’Università di Bologna, alla Sapienza Università di Roma etc. Per un trentennio è stato collaboratore nella Redazione dell’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma. Tra i suoi libri e articoli storico-artistici: San Giorgio e il drago: riflessioni lungo un percorso d’arte, Roma 2005; A proposito di Daphnis et Chloé, Roma 2006; Una nuova lettura dell’allegorismo cinquecentesco: “Igne Natura Renovatur Integra”, dal chaos alla redenzione in Giulio Romano, Roma 2007; Un’inedita volta affrescata a temi augustei nella Roma rinascimentale di papa Paolo III, Sora 2009; “Non del tuo fai dono al povero ma del suo fai restituzione”: propedeutica ad un’elargizione iconografica a tema filantropico, Bologna 2015; Introduzione alla mirabil esperimentazione mercuriale in chiave iconografica cristiana, Roma 2023; Il trompe-l’œil con la Pietà giovanile di Michelangelo dipinto da Prospero Mallerini, Todi 2024.

E’ necessaria la prenotazione a visite@tizianovecellio.it / 0435501674

SCARICA LA SCHEDA IN FORMATO PDF