Peter Paul Rubens, Giudizio di Paride, Museo del Prado, Madrid
Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma
La mostra Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma, allestita alla Galleria Borghese, dedicata al pittore fiammingo ospita cinquanta opere provenienti da importanti musei europei e americani.
Curata da Francesca Cappelletti e Lucia Simionato, l’esposizione si inserisce nel quadro delle iniziative volte a valorizzare i rapporti culturali tra Italia ed Europa nel XVI secolo, in collaborazione con la Fondazione Palazzo Te e il Palazzo ducale di Mantova.
Lo scopo della mostra evidenzia il contributo di Rubens a una nuova concezione dell’antico e dei principi di naturale e di imitazione.
Inviato a Roma nel 1601 dal suo protettore, Vincenzo Gonzaga, Rubens copia l’antico e i quadri delle grandi collezioni romane. Al contempo esegue opere religiose caratterizzate dalla dilatazione degli spazi, dai gesti magniloquenti e dai panneggi ricchissimi. Ammira l’opera di Caravaggio, tanto da convincere il suo mecenate mantovano ad acquistare la Morte della Vergine, rifiutata dai committenti e oggi al Louvre.
Rubens interpreta l’antico vivificando i marmi, anima la pittura rinascimentale di nuova vita in un processo che anticipa il fare degli artisti barocchi e dello stesso Gian Lorenzo Bernini.
Le otto sezioni della mostra creano un percorso a tema che termina nella sala, nella sala dell’Amor sacro e Amor Profano, dedicata al rapporto tra Rubens e Tiziano. Il pittore fiammingo è affascinato dal cadorino, del quale esegue numerose copie e non solo dalle collezioni reali di Madrid. Ammira in Tiziano la capacità di dare sensualità pagana ai personaggi dei miti, riproponendola nelle sue interpretazioni.
Pittore colto, Rubens conta moltissimi committenti e lavora per le corti più importanti, con una vasta produzione. Per i suoi contatti internazionali svolge incarichi diplomatici e continua a guardare a Tiziano, contribuendo a rafforzare e a diffondere ancora di più la fama del cadorino in Europa.