Tiziano senza fine (Docufilm 2022) di Luca e Nino Criscenti

NINO CRISCENTI, MATTEO D’AMICO, STEFANIA MASON, ENRICO MARIA DAL POZZOLO
MARCO SCOLASTRA al pianoforte

Tiziano senza fine
 (Docufilm 2022). Di Luca e Nino Criscenti

Venerdì 12 agosto ore 21.00
Auditorium Cos.Mo – Pieve di Cadore  


Verrà proiettato il Docufilm Tiziano senza fine, prodotto dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore e Land Comunicazioni con l’esecuzione dal vivo al pianoforte di Matteo Scolastra con brani di Johann Sebastian Bach, Matteo D’Amico e Baldassarre Galuppi.

Come condensare in 52 minuti la grandezza di un artista come Tiziano, lasciando parlare soprattutto le sue opere? Come svelarne le radici, i contesti, i rapporti, la fortuna e pure le pene, con semplicità narrativa e precisione storica?

È quanto si è proposta di realizzare la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, affidando la realizzazione di un racconto visivo a due autori di documentari d’arte, Luca e Nino Criscenti, accompagnati dal commento di tre autorevoli storici dell’arte, Enrico Maria Dal Pozzolo, Augusto Gentili e Stefania Mason, e con il commento musicale del compositore Matteo D’Amico.

Il risultato filmico si sgrana tra sguardi, voci, suoni: un insieme per entrare nella vita, privata e pubblica, e nell’opera di Tiziano, dai suoi primi passi ai suoi ultimi segni sulla tela. Un racconto, sui luoghi dei suoi giorni – le montagne del suo Cadore, i colori della sua Venezia – e con le sue opere, viste là dove si conservano, nelle chiese, nei palazzi, nei musei di mezzo mondo. La sua vita, la sua pittura: i personaggi che ha ritratto e i ritratti di sé stesso, le sfide, gli amori, le pene. Un percorso cronologico, con le voci dei tre studiosi che si alternano agli sguardi sui dipinti, colti nell’intero e sezionati nei dettagli, alla ricerca della loro identità. Sguardi senza voci, accompagnati dai suoni. Non tutte le opere, non un catalogo, ma quasi tutti i capolavori, scelti per tratteggiare al meglio le fasi della storia di Tiziano.

Quando scende dalle montagne del Cadore è solo un ragazzo. Arriva in una Venezia al culmine della sua gloria portando negli occhi i colori della sua terra. E riesce a raccogliere l’eredità di una grande tradizione pittorica, assorbendo le novità di Giovanni Bellini e lavorando fianco a fianco con Giorgione agli affreschi del Fondaco dei tedeschi.

Da quel momento Tiziano non si ferma più, attraversa tutto il Rinascimento, contribuendo a scriverne la storia, per lasciare un’eredità che verrà raccolta dai più grandi maestri della pittura europea, da Rubens a Caravaggio, da Rembrandt a Velazquez, da Delacroix agli impressionisti francesi.

Un viaggio nel mondo di Tiziano, «il pittore più geniale e più innovativo» (Stefania Mason), «l’erede della cultura umanistica veneziana» (Enrico Maria Dal Pozzolo) e un artista che «dura secoli e rimane per secoli» (Augusto Gentili).

Si consiglia la prenotazione a centrostudi@tizianovecellio.it o al numero 3470160431.

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Le sonate di J.S. Bach per violino solo

MIRIAM DAL DON

Le sonate di J.S. Bach per violino solo  

Mercoledì 10 agosto ore 21.00
Santuario del Cristo di Valcalda – Pieve di Cadore  


In questo concerto vengono eseguite dalla violinista Miriam Dal Don alcune sonate per violino solo di J. S. Bach. Sono tra le composizioni più affascinanti per violino solo, di notevole difficoltà e capisaldi del repertorio violinistico.

Miriam Dal Don è nata a Belluno dove ha iniziato lo studio del violino. Diplomata a 17 anni al Conservatorio di Trento sotto la guida di M. Spirk con il massimo dei voti e la lode, ha proseguito gli studi al Conservatorio Superiore di Ginevra con Corrado Romano ottenendo il Premier Prix de Virtuositè con menzione speciale di merito. Vincitrice del Concorso Biennale Nazionale di Violino di Vittorio Veneto nel 1988, si è imposta in importanti competizioni nazionali ed internazionali. Ha debuttato giovanissima con l’Orchestra della Rai di Torino diretta da S. Accardo suonando il Concerto di Mendelssohn successivamente eseguito con l’Orchestre de la Suisse Romande e trasmesso dalla Radio Svizzera. Come solista ha suonato con l’Orchestra Verdi di Milano incidendo per la Stradivarius, dal vivo, il concerto di Maderna e ottenendo una eccellente critica su “Le monde de la musique”; con l’Orchestra sinfonica di Sanremo, Heilbronner Symphonie Orchester, la Filarmonia Veneta, Orchestra sinfonica di Matera, l’Orchestra da camera di Padova con i concerti di Mozart e il Triplo concerto di Beethoven. Per 5 anni primo violino solista de “I Solisti Veneti”, ha suonato come solista nelle sale più prestigiose (Carnegie Hall, Alice Tully Hall, Teatro Colon di Buenos Aires, Scala di Milano, Conservatorio di Milano, Salle Gaveau, Bunka Kaikan). Le è stato conferito il Premio Foyer des Artistes in Campidoglio per la sua attività artistica. Come violino di spalla collabora con il Teatro lirico di Cagliari, Pomeriggi Musicali, Teatro Verdi di Trieste, Teatro San Carlo di Napoli, Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, Teatro Regio di Parma, Teatro Carlo Felice di Genova. Dal novembre 2021 è primo violino presso il Teatro La Fenice di Venezia.

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Consegna Premio annuale intitolato alla memoria di Gemma Donata Nicolosi Dal Pozzolo

Consegna Premio annuale intitolato alla memoria di Gemma Donata Nicolosi Dal Pozzolo

Mercoledì 10 agosto ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore

La Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore ha promosso la seconda edizione del premio annuale intitolato alla memoria di Gemma Donata Nicolosi Dal Pozzolo.

Il bando era rivolto ai giovani studiosi italiani e stranieri (di età non superiore ai 35 anni compiuti) e chiedeva un saggio inedito su Tiziano, in italiano e inglese, relativo ad aspetti legati alla biografia, alla produzione, alla committenza, al collezionismo, alla ricezione critica, al restauro e alla diagnostica, ammettendo pure contributi relativi alla famiglia Vecellio, alla bottega, alla stretta cerchia, alle derivazioni, alle copie e alle falsificazioni.

I saggi pervenuti al Centro Studi sono stati valutati dal Consiglio Scientifico della Fondazione Tiziano e Cadore (costituito da Stefania Mason, presidente, Bernard Aikema, Enrico Maria Dal Pozzolo, Miguel Falomir, Sylvia Ferino-Pagden, Augusto Gentili, Frederick Ilchman).

Nell’ambito della rassegna giovani dell’Estate tizianesca, Maria Giovanna Coletti, Presidente della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore e Stefania Mason, Presidente del Consiglio Scientifico, consegneranno il premio al vincitore che, oltre al premio in denaro, potrà contare nella pubblicazione del suo scritto nella rivista Studi tizianeschi.

Gemma Donata Nicolosi Dal Pozzolo è nata a Gorizia il 10 agosto del 1940. Appassionata d’arte, si è formata all’Università Internazionale dell’Arte di Venezia, specializzandosi in restauro di dipinti antichi, sotto la guida del prof. Clauco Benito Tiozzo. Per anni ha lavorato come restauratrice per collezionisti privati, ma si è soprattutto dedicata alla sua famiglia, con cui ha condiviso l’amore per la pittura, la natura, gli animali e la verità. È scomparsa a Padova l’8 gennaio del 2021.

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Il ciclo di Sant'Orsola di Vittore Carpaccio e la vita quotidiana a Venezia nel Rinascimento

MATTEO CASINI

Il ciclo di Sant’Orsola di Vittore Carpaccio e la vita quotidiana a Venezia nel Rinascimento

Evento Save Venice – Introduce Melissa Conn

Martedì 9 agosto ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore 


Il relatore tratterà di come il ciclo di Carpaccio descriva con grandi dettagli e colori la società e la realta’ quotidiana della Venezia del Quattrocento, parlando di giovani e vecchi, uomini e donne, classi sociali, vesti e accessori, architetture, patroni artistici, spettacoli, animali e altro ancora. E’ quindi un’occasione eccellente per interrogare, grazie a piccoli dettagli, l’aspetto ‘sociale’ della grande pittura.

Matteo Casini

Lecturer in storia del Rinascimento e del Mediterraneo alla University of Massachusetts, Boston. Ha pubblicato numerosi saggi di storia veneziana e fiorentina del Rinascimento e Barocco. Oltre che a Boston, ha condotto le sue ricerche ed insegnato a Venezia, Padova, Firenze, Londra, Washington, Los Angeles e Princeton.

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I volti di Tiziano (II): ritratti nascosti

ENRICO MARIA DAL POZZOLO

I volti di Tiziano (II): ritratti nascosti

Lunedì 8 agosto ore 18.00
Sala Don Pietro Alverà – Cortina d’Ampezzo


Oltre ai ritratti ‘palesi’, esistono anche autoritratti di Tiziano nascosti. Sono i cosiddetti “criptoritratti”, ossia immagini in cui egli si rappresentò nelle sembianze di un altro personaggio. Era una pratica abbastanza diffusa nella pittura del Rinascimento, per noi spesso enigmatica. Identificarsi in un santo, in un eroe o in una divinità significava assumere i caratteri di quelle figure, dichiarare la propria ammirazione nei confronti di esse, tentare di emularle. Nella conferenza si presenteranno anche altri casi, molto curiosi e sorprendenti, da Giorgione a Caravaggio.

Enrico Maria Dal Pozzolo
Nato a Padova, è professore associato, idoneato, di Storia dell’Arte Moderna, lavora dal 1999 all’Università di Verona. É specializzato in pittura veneta del Rinascimento e del Barocco. Ha al suo attivo più di quattrocento pubblicazioni scientifiche, tra volumi monografici (su artisti quali Lorenzo Lotto, Giovanni Bonconsiglio, Giorgione, Simone Peterzano, El Greco – ma anche su temi iconografici, di storia del mercato artistico e della falsificazione), articoli e saggi, curatela di convegni internazionali e di cataloghi di mostre, schede e recensioni. Ha curato mostre scientifiche a Venezia (Palazzo Ducale, Museo Correr), Roma (Palazzo Venezia, Castel Sant’Angelo), Madrid (Prado) e Londra (National Gallery of Art). All’attività di ricerca accademica, accompagna anche un aspetto di divulgazione, con conferenze e lezioni, due film-documentari (su Giorgione e Lorenzo Lotto), partecipazione a inchieste televisive (BBC1) e radiofoniche, e articoli su riviste e quotidiani (collabora alla pagina culturale de “La Repubblica”).

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Il nuovo lascito di Carmelo e Luigina Paludetti a Pieve di Cadore

FRANCESCA COCCHIARA

Il nuovo lascito di Carmelo e Luigina Paludetti a Pieve di Cadore: per una raccolta di stampe tizianesche sempre più unica e preziosa

Sabato 6 agosto ore 18.00
Casa di Tiziano l’Oratore – Pieve di Cadore


Verrà presentato al pubblico il nuovo lascito della coppia di soci co-fondatori Luigina e Carmelo Paludetti, che andrà a incrementare e a impreziosire la già ricca e straordinaria raccolta di stampe tizianesche della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, aggiungendosi a quella già consolidata, al nucleo storicizzato della Magnifica Comunità di Cadore e all’eccezionale donazione di due anni fa di ben 110 stampe.

Tale nuovo lungimirante lascito farà ancor più di Pieve di Cadore un punto di riferimento ineludibile in questo settore, il primo in Italia, sia per numero, che per qualità, rarità, interesse storico-artistico, collezionistico e documentario dei pezzi. Ancora una volta sarà questa l’occasione in cui la curatrice della Raccolta di stampe della Fondazione, Francesca Cocchiara, predisporrà – presso la Casa di Tiziano l’Oratore – una piccola ma significativa esposizione di alcuni tra gli esemplari migliori del nuovo nucleo, oltre ai pezzi più importanti dell’intera raccolta, presentati per lo più in ordine cronologico e di interesse tematico, mantenendo un criterio di qualità e rigore scientifico. Sfileranno, dunque, una serie di opere di prim’ordine in uno stato conservativo ottimale, soprattutto di alta epoca, come ben quattro xilografie originali, tra cui il celeberrimo Paesaggio con mungitrice e un’aquila attribuito a Niccolò Boldrini, ora accompagnate da quattro splendidi fogli filigranati con il Trionfo di Cristo, dalla serie di Andrea Andreani di primissimo Seicento, provenienti dall’ultimo lascito Paludetti, accanto a pregiati bulini cinquecenteschi di alcuni dei più stretti collaboratori del maestro cadorino, come Cornelis Cort o Martino Rota, ma anche a prodigiosi esemplari del Seicento, del Settecento e dell’Ottocento, alcuni dei quali acquerellati e di grandi dimensioni, incisi nelle diverse tecniche della stampa da artisti italiani e stranieri, ad attestare un’incessante e capillare fortuna iconografica dell’opus tizianesca nell’arco dei secoli.

L’esposizione di stampe verrà allestita presso Casa Tiziano l’Oratore e sarà visitabile su prenotazione dal 6 al 27 agosto 2022.
Per info e prenotazioni: centrostudi@tizianovecellio.it.

Francesca Cocchiara si è laureata in Conservazione dei Beni Culturali a Ca’ Foscari a Venezia, con una tesi sulla giovinezza di Jacopo Tintoretto (relatore Augusto Gentili), e ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Verona, con un elaborato sul tema de Il libro illustrato veneziano del Seicento (tutor Bernard Aikema).
Nel 2003 ha svolto un internship al Department of Prints and Drawings del British Museum di Londra; ha frequentato vari seminari interculturali, ha partecipato a convegni di settore e pubblicato saggi specialistici in “Venezia Cinquecento”, “Arte Veneta”, “Il Santo” e “Paratesto”, collaborando ai cataloghi scientifici di musei e mostre nazionali e internazionali. È ora curatrice della Raccolta di stampe tizianesche della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore di Pieve di Cadore.

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Le emozioni sonore: laboratorio per bambini

SILVIA RINALDI E ANNAMARIA MARTA 

Le emozioni sonore: laboratorio per bambini (6-10 anni)

Venerdì 5 e giovedì 11 agosto ore 16.00-17.00
Parco Roccolo Sant’Alipio – Pieve di Cadore


Il laboratorio Le emozioni sonore è un’occasione per poter esplorare le emozioni e la sensibilità, dando spazio alla creatività.
La musica, il suono, la voce, il ritmo e il respiro rievocano i ricordi e questi, a loro volta, evocano le emozioni.
In questo laboratorio, che si svolgerà in condizioni ottimali di sicurezza e tranquillità, si sperimenterà in modo giocoso e creativo.
Come insegnante di musica Silvia Rinaldi conosce la potenza che essa esercita sui bambini (e sugli adulti!) quindi desidera aiutarli ad esprimersi guidando passo dopo passo il tempo trascorso insieme.
In chiusura verrà narrato dalla maestra Annamaria Marta un racconto legato alla montagna.

 Silvia Rinaldi: musicista e didatta, operatrice di biomusica.
Diplomata in violino al Conservatorio B. Marcello di Venezia, ha svolto attività di concertista suonando in tournée con le più importanti orchestre europee.
Da qualche anno si dedica con passione alla ricerca e alla didattica legata sia al violino che al pianoforte, applicandosi inoltre alla creazione di laboratori musicali multisensoriali, volti alla stimolazione dell’ascolto, dell’interazione, del movimento e del gioco, dedicato ai bambini in età prescolare e scolare.

Annamaria Marta: maestra di Scuola Primaria, vive a Pieve di Cadore. Ama stare nella natura e viverla sensorialmente. Appassionata di cucina, scrive golose storie di cibo per il giornale “Il Cadore”. Organizza laboratori di vario tipo per mettere in moto la curiosità e la creatività dei bambini.

Su prenotazione telefonare a 3473234312   silviarinaldi67@gmail.com

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I volti di Tiziano (I): autoritratti e ritratti palesi

ENRICO MARIA DAL POZZOLO

I volti di Tiziano (I): autoritratti e ritratti palesi

Venerdì 5 agosto ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore 


Di Tiziano ci sono giunti tre autoritratti, realizzati in età matura: quelli nelle tele al Prado e a Berlino e quello nella paletta votiva di Pieve di Cadore. Esistono però anche altre sue immagini in stampe dell’epoca e successive. Non solo: vi sono pure copie e veri e propri falsi, predisposti per rispondere alle esigenze di collezionisti interessati a possedere una preziosa testimonianza di come si presentava l’ormai mitico maestro. Come quasi sempre, si è innanzi a un ginepraio, in cui bisogna capire cosa si ha di fronte, per comprendere cosa – nelle immagini autentiche – il maestro volle esprimere.

Enrico Maria Dal Pozzolo

Nato a Padova, è professore associato, idoneato, di Storia dell’Arte Moderna, lavora dal 1999 all’Università di Verona. É specializzato in pittura veneta del Rinascimento e del Barocco. Ha al suo attivo più di quattrocento pubblicazioni scientifiche, tra volumi monografici (su artisti quali Lorenzo Lotto, Giovanni Bonconsiglio, Giorgione, Simone Peterzano, El Greco – ma anche su temi iconografici, di storia del mercato artistico e della falsificazione), articoli e saggi, curatela di convegni internazionali e di cataloghi di mostre, schede e recensioni. Ha curato mostre scientifiche a Venezia (Palazzo Ducale, Museo Correr), Roma (Palazzo Venezia, Castel Sant’Angelo), Madrid (Prado) e Londra (National Gallery of Art). All’attività di ricerca accademica, accompagna anche un aspetto di divulgazione, con conferenze e lezioni, due film-documentari (su Giorgione e Lorenzo Lotto), partecipazione a inchieste televisive (BBC1) e radiofoniche, e articoli su riviste e quotidiani (collabora alla pagina culturale de “La Repubblica”).

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Tomaso Da Rin (1838- 1922) a un secolo dalla morte: ritratti e pale d’altare

MATTEO DA DEPPO, LETIZIA LONZI, GIORGIO REOLON

Tomaso Da Rin (1838- 1922) a un secolo dalla morte: ritratti e pale d’altare

Giovedì 4 agosto ore 18.00
Sala Polifunzionale – Laggio di Cadore  


I relatori metteranno in rilievo la figura del pittore di Laggio di Cadore Tomaso Da Rin Betta nel centenario della morte avvenuta a Venezia nel 1922. Analizzeranno a tal proposito le opere esposte presso le mostre allestite nelle scuole di Vigo (dal 16 luglio al 20 agosto) e il Palazzo della Magnifica Comunità di Pieve di Cadore (dal 17 luglio al 28 agosto) con l’intento di valorizzare l’uomo e l’artista, restituendo a distanza di oltre cinquant’anni dalla precedente esposizione di Vigo, un profilo più ampio possibile della vasta produzione dell’artista.

Raffinato interprete dell’arte a cavallo tra Ottocento e Novecento, Tomaso Da Rin Betta è stato un artista di caratura europea. Pittore di formazione accademica, ha spaziato nella sua lunga carriera dalle raffigurazioni sacre, ai ritratti della gente di montagna e di varie personalità ecclesiastiche e politiche, fino alle composizioni di genere, caratterizzando le sue opere con sincera partecipazione emotiva.
L’iniziativa sarà accompagnata da un volume di approfondimento con scritti di Flavio Vizzutti, Giorgio Reolon, Emanuele D’Andrea, Vanni Tiozzo.

Matteo Da Deppo, laureato in storia dell’arte all’Università di Padova é collaboratore nel progetto di catalogazione dei beni ecclesiastici della Curia di Belluno. Dal 2012 dirige i Musei della Magnifica Comunità di Cadore, per la quale coordina eventi culturali e realizza mostre. Svolge attività di ricerca mirata alla valorizzazione della storia e del patrimonio locale. Collabora con il mensile Il Cadore e con Tele Belluno per la promozione della conoscenza dell’arte locale.

Letizia Lonzi Laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Udine, ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca alla Scuola Dottorale interateneo in Storia delle Arti di Verona-Venezia con un progetto sui Vecellio. Collabora con la Diocesi di Belluno-Feltre come catalogatrice e membro del Comitato Scientifico del Museo Diocesano di Feltre, con la rivista “Archivio Storico Belluno Feltre Cadore” e con altre istituzioni museali e culturali dedicando i suoi studi alla pittura, alla scultura e all’oreficeria di ambito bellunese. Svolge attività come Operatore del Turismo Religioso e come collaboratore della Magnifica Comunità di Cadore per le attività culturali del progetto “Itinerari in rete”. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni su riviste scientifiche: ha recentemente curato il decimo volume della Collana Tesori d’arte sull’altare a battenti di Pieve di Cadore per conto della Provincia di Belluno.

Giorgio Reolon, nato a Belluno, ha studiato all’Università Ca’ Foscari di Venezia laureandosi in Conservazione dei beni culturali e, nel 2010, in Storia delle arti e conservazione dei beni artistici discutendo una tesi su Cesare Vecellio con relatrice la prof.ssa Doretta Davanzo Poli. È docente di ruolo di Storia dell’arte presso il liceo classico di Vittorio Veneto. Come storico dell’arte studia in particolare la pittura veneta del Rinascimento ma i suoi scritti – pubblicati su riviste scientifiche, atti di convegno, volumi – spaziano dal Medioevo all’Ottocento. Fa parte del comitato scientifico del Museo diocesano di Feltre nonché della redazione della rivista “Archivio storico di Belluno Feltre e Cadore”.

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Vivere per raccontarla. I detective dell’arte, fra letteratura e realtà

ROBERTO RICCARDI

Vivere per raccontarla. I detective dell’arte, fra letteratura e realtà

Martedì 2 agosto ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore 


Il generale Roberto Riccardi, giornalista e scrittore, comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, ha trattato anche in veste di saggista le indagini per il recupero dei beni culturali e la storia di grandi furti d’arte, dal saccheggio napoleonico al furto della Gioconda, dalle brame di Hitler all’opera di salvataggio attuata da coraggiosi sovrintendenti italiani, esperti Monuments Men della Coalizione alleata e da una straordinaria figura di agente segreto al servizio di Venere, Rodolfo Siviero. Ha pubblicato al riguardo, per Rizzoli, il volume “Detective dell’arte” (Rizzoli, 2019), in corso di traduzione in più lingue.
Nell’ambito del suo incarico si è occupato di numerose attività riportate dalle cronache recenti: gli interventi nel mondo dei “Caschi blu della Cultura”, il recupero di beni identitari come l’orologio a pendolo del Quirinale, le indagini che hanno riportato a casa solo negli ultimi tre anni circa un milione di beni culturali: dipinti, sculture, reperti archeologici, libri e manoscritti antichi, monete, strumenti musicali e tanto altro ancora. Un risultato che si deve al lavoro investigativo sviluppato a seguito di furti, scavi clandestini e falsificazioni, ma anche alla diplomazia culturale e a un’azione di “moral suasion” svolta dall’Unità costituita dall’Arma nel lontano 1969, unica al mondo per dimensione, storia e livello di specializzazione.
Nell’incontro egli racconterà la sua esperienza con taglio divulgativo e significativi aneddoti, soffermandosi sull’evoluzione della tutela della Bellezza e suggerendo quale spunto di riflessione l’appartenenza dell’arte alla Comunità, che ne è erede e deve esserne gelosa custode. Nel luogo di nascita del grande Tiziano, sono temi che assumono un particolare valore.

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