Il prezioso contributo del Comelico e del Cadore alla nascita della Vespa

Il prezioso contributo del Comelico e del Cadore alla nascita della Vespa 



IL PREZIOSO CONTRIBUTO DEL COMELICO E DEL CADORE ALLA NASCITA DELLA VESPA
PAOLO ZANON
Domenica 6 agosto 2017 ore 10.30
Sala Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore


Paolo Zanon, veneto, nato a Portogruaro il 9 maggio del 1970, Paolo Zanon è un appassionato della Vespa, difficile da incasellare e circoscrivere in un unico termine. Oggi Zanon è conosciuto come lo storico della Vespa, ma prima di giungere a questo approccio ha conosciuto per più di vent’anni l’ebrezza del collezionista. Esaurito l’impulso del raccoglitore, 10 anni fa inizia un profondo e meticoloso lavoro di ricerca con l’intento di svelare la parte più nascosta della storia della Vespa.

Visita molte famiglie precedentemente collegate alla Piaggio ma anche diversi archivi privati e archivi di stato, studiando ed incrociando così migliaia di lettere intercorse tra i protagonisti di allora: un insieme di documenti volti a tracciare in modo dettagliato il passato del celebre scooter. Zanon diviene in seguito anche consulente della fondazione Piaggio dove non mancherà anche in questo contesto di apportare un prezioso contributo. Collabora con più riviste del settore ed è autore di tre significative pubblicazioni dello sviluppo complessivo di più di 1000 pagine. Tre opere le cui recensioni non lasciano dubbi sui contenuti, e sull’autorevolezza di questo storico che continua tuttavia a definirsi più semplicemente come un più umile archeologo della Vespa.

La paternità progettuale della Vespa viene giustamente riconosciuta al geniale ing. Corradino d’Ascanio, una figura ampiamente ricordata nella bibliografia a cui spetta in effetti il merito della maggior parte delle intuizioni destinate a rendere il popolare scooter come il più innovativo mai comparso sulla scena mondiale. D’Ascanio tuttavia si avvaleva a sua volta della collaborazione di altri validi tecnici, ma si sa, alla storia rimangono solo le gesta dei capi progetto, perché i “secondi” se sono tali anche per un soffio sono quasi sempre inevitabilmente destinati all’oblio. Esistono però fortunatamente delle figure che non si accontentano di fermarsi al primo strato della storia, ma che cercano invece come degli archeologi, le tracce delle storie nascoste e di restituire in questo modo al ricordo anche le imprese di chi sarebbe altrimenti destinato al dimenticatoio con risultato la perdita di significativi tasselli presenti in ogni grande storia. “Il prezioso contributo del Comelico e del Cadore alla nascita della Vespa” vedrà l’intervento oltre a Paolo Zanon anche del giornalista Fausto Pettinelli e del rappresentante locale dott. Alvise Giacobbi. L’incontro farà luce sui primi passi dello scooter più famoso del mondo e del ruolo di due tecnici che scesi dalle dolomiti alla fine degli anni ’20 trovarono la loro strada professionale in Toscana. Goffredo De Betta e Antonio Piazza assunti come disegnatori prima alle Officine Galileo di Firenze e poi entrambi nel ’34 presso lo stabilimento Piaggio di Pontedera, capaci e determinati riuscirono presto a ricavarsi il rispetto in azienda. Il loro percorso professionale toccò quindi  l’ambito aeronautico per approdare dopo la guerra nell’entusiasmante progetto Vespa. Per l’occasione sarà allestita una piccola mostra arricchita da pochi pezzi ma molto significativi visibile già dal giorno precedente. A contorno dell’evento, il giorno della conferenza trenta veicoli Piaggio prodotti entro il 1965 ultimo anno di contributo lavorativo dei due cadorini confluiranno nell’intima piazzetta di Pieve di Cadore antistante la Sala della Magnifica per portare il loro saluto in ricordo di chi molti decenni or sono contribuì a dar loro i natali. Uno sciame di antiche ed affascinanti Vespa, si raduneranno garbatamente nella piazza dove giungeranno anche degli Ape e persino una Vespa 400, la piccola vettura utilitaria progettata a Pontedera ma costruita in Francia. Non mancherà nemmeno un raro e pregiatissimo esemplare di Vespa 98, primo modello in assoluto costruito dalla Piaggio nel 1946.

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Duo Faretrà: Marco Mariani e Daniele Carnio

Duo Faretrà: Marco Mariani e Daniele Carnio



CONCERTO PER CLARINETTO E CONTRABBASSO
esegue: DUO FARETRA
MARCO MARIANI E DANIELE CARNIO
Sabato 5 agosto 2017- ore 21.00
Forte di Monte Ricco – Pieve di Cadore


Il Forte di Monte Ricco ospita nei suoi spazi suggestivi, sabato 5 agosto 2017 con inizio alle ore 21.00, il concerto del Duo Faretrà, con un programma di musiche del Novecento comprendente brani dal repertorio Klezmer, di Astor Piazzolla e Benny Goodmann. Marco Maraini suona il clarinetto in formazioni diverse, ma anche da solista e ha al suo attivo molti riconoscimenti; Daniele Carnio suona nelle orchestre, con all’attivo una collaborazione con prestigiose realtà musicali. Dal 2014 il Duo Faretrà sperimenta anche stili musicali lontani dalla tradizione europea. L’ingresso è libero Il pubblico potrà con l’occasione visitare il Forte e la sua mostra Fuocoapaesaggio. Il biglietto di ingresso intero ammonta a 4 euro, il ridotto a 3. Dalle 20.30 sarà attivo il servizio taxi a/r con partenza dal Museo dell’Occhiale fino al Forte di Monte Ricco.

Per info: cell. 3496638454

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Archivio famiglia Coletti: rapporto tra Treviso e il Cadore

Archivio famiglia Coletti: rapporto tra Treviso e il Cadore



ARCHIVIO FAMIGLIA COLETTI: RAPPORTO TRA TREVISO E IL CADORE
BRUNO DE DONA’
FRANCESCA GHERSETTI
LETIZIA LONZI
Sabato 5 agosto 2017 ore 18.00
Sala Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore


Bruno De Donà, giornalista e storico, Letizia Lonzi, dottore di ricerca in Storia dell’arte, Francesca Ghersetti, Fondazione Benetton Studi Ricerche dedicano la conferenza alla biblioteca e l’archivio della famiglia Coletti: un patrimonio che pone in risalto i valori espressi sul piano culturale e civile da una famiglia tra Ottocento e Novecento, collegando Treviso e il Cadore. Un viaggio nella memoria che attraversa tre generazioni quello che verrà illustrato: il racconto prenderà le mosse dalle tracce lasciate dal cadorino Isidoro Coletti (1771–1808), negoziante di legname, e arriverà fino a Fernando Coletti (1923–1997), docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Venezia, con al centro la figura dominante di Luigi Coletti, patriota risorgimentale e personaggio di rilievo nella Treviso della seconda metà del XIX secolo. A testimoniare il merito di questa famiglia e il rilievo che essa ebbe sta il patrimonio di documenti, custodito nella Fondazione Benetton, di cui Francesca Ghersetti esporrà i principali contenuti per esemplificarne le molteplici valenze di fonte storica. Bruno De Donà analizzerà i personaggi di casa Coletti e le vicende che li videro protagonisti in diversi ambiti, in collegamento con il contenuto della biblioteca/archivio di famiglia, Letizia Lonzi affronterà il tema della possibile valorizzazione del fondo, attraverso il collegamento con l’archivio della Magnifica Comunità di Cadore e altri archivi locali, ipotizzando un canale di comunicazione che consenta la nascita e lo sviluppo di ulteriori progetti di ricerca.

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Le stagioni dei sentimenti tra Venezia e Roma nel cinquecento con Enrico Maria Dal Pozzolo

Le stagioni dei sentimenti tra Venezia e Roma nel cinquecento con Enrico Maria Dal Pozzolo



ENRICO MARIA DAL POZZOLO
PARTE SECONDA: LE STAGIONI DEI SENTIMENTI TRA VENEZIA E ROMA NEL CINQUECENTO
Giovedì 27 luglio 2017 ore 18.00
Sala Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore


Enrico Maria Dal Pozzolo è professore associato di storia dell’arte moderna all’Università di Verona, dove tiene i corsi di Museologia e storia del collezionismo, di Storia dell’arte veneta e di Metodologia della ricerca storico-artistica. Si occupa specificamente di pittura veneta dal Quattrocento al Settecento. È nei comitati scientifici della rivista «Venezia Cinquecento. Studi di storia dell’arte e della cultura» e della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore. E’ stato curatore di importanti mostre sulla pittura veneta. E’ curatore, insieme a un prestigioso comitato scientifico composto da Lina Bolzoni, Miguel Falomir, Silvia Gazzola, Augusto Gentili e Ottavia Niccoli, della mostra Labirinti del cuore. Giorgione e le stagioni del sentimento tra Venezia e Roma, a Roma tra Palazzo Venezia e Castel Sant’Angelo (24 giugno – 17 settembre 2017), costruita intorno ad un capolavoro di Giorgione, I due amici, un doppio ritratto ormai da tempo considerato da gran parte della critica come uno dei capisaldi del maestro di Castelfranco, ma ancora poco noto rispetto alla sua straordinaria rilevanza, come punto di svolta epocale nella ritrattistica italiana del primo Cinquecento. Enrico Dal Pozzolo prosegue in questa conferenza la presentazione della mostra, illustrandone la seconda sezione, sita a Castel Sant’Angelo, negli Appartamenti papali, dove sono esposte altre opere provenienti da importanti musei del mondo, di grandi maestri del Cinquecento tra cui Tiziano, Tintoretto, Romanino, Moretto, Ludovico Carracci, Bronzino, Barocci e Bernardino Licinio. Opere che conducono il visitatore in quel labirinto esistenziale che ogni uomo porta in sé e che si riflette anche nell’esperienza amorosa, tra innamoramento e approdo matrimoniale, tra abbandono e nostalgia.

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Marica Milanesi. A oriente di Venezia. Comprare rubini sul mercato di Yangon

Marica Milanesi. A oriente di Venezia. Comprare rubini sul mercato di Yangon



A ORIENTE DI VENEZIA.
COMPERARE RUBINI SUL MERCATO DI YANGON
MARICA MILANESI
Sabato 29 luglio 2017 ore 18.00
Sala Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore


Marica Milanesi, già docente di Geografia e di Storia della geografia all’Università di Pavia, ha dedicato numerosi studi all’esperienza dell’Asia e del Nuovo mondo che si riflette nella cultura del XVI e XVII secolo: descrizioni di viaggi e scoperte, cartografia dei nuovi mondi, e produzione europea, e particolarmente veneziana, di testi geografici e di globi celesti e terrestri, carte e atlanti.

A Oriente Di Venezia: Comperare Rubini Sul Mercato Di Yangon
A fine Duecento poteva capitare che dei mercanti di pietre preziose veneziani partiti da Costantinopoli arrivassero alla corte del Gran Khan dei Mongoli, in Cina. Nel Rinascimento, le loro mete diventano l’India meridionale, con i suoi diamanti, e la Birmania, dove si vendono i rubini più belli. Il viaggio è lungo, e briganti, guerre e naufragi lo rendono avventuroso. Tornati in patria, i mercanti veneziani spesso scrivono, e pubblicano, libri di istruzioni per il mercanti, che sono anche resoconti delle proprie avventure, e vivacissime descrizioni di regni oggi perduti, o di luoghi e di monumenti che visitiamo ancor oggi con ammirazione.

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Marica Milanesi. Turbanti e berrette: i molti orienti di Venezia.

Marica Milanesi. Turbanti e berrette: i molti orienti di Venezia.



TURBANTI E BERRETTE. I MOLTI ORIENTI DI VENEZIA
MARICA MILANESI
Venerdì 28 luglio 2017 ore 18.00
Sala Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore


Marica Milanesi, già docente di Geografia e di Storia della geografia all’Università di Pavia, ha dedicato numerosi studi all’esperienza dell’Asia e del Nuovo mondo che si riflette nella cultura del XVI e XVII secolo: descrizioni di viaggi e scoperte, cartografia dei nuovi mondi, e produzione europea, e particolarmente veneziana, di testi geografici e di globi celesti e terrestri, carte e atlanti.

Turbanti E Berrette: I Molti Orienti Di Venezia
Quando dipingono un orientale, i pittori veneziani del Rinascimento gli coprono quasi sempre il capo con un grande turbante ottomano. Perfino le antiche statue di mercanti di campo Madonna dell’Orto ricevono nel ‘400 larghi turbanti di marmo bianco. Ma a oriente di Venezia non ci sono solo i grandi antagonisti di Istanbul. Greci e armeni, ebrei, curdi, turcomanni del montone bianco e del montone nero, persiani dalla berretta rossa, tartari dalla berretta verde, a Venezia sono ben conosciuti. Commercio e diplomazia, progetti politici e desideri di guadagno, portano a Venezia non uno ma molti Orienti.

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I due amici di Giorgione con Enrico Maria Dal Pozzolo

Estate Tizianesca: i due amici di Giorgione con Enrico Maria Dal Pozzolo



ENRICO MARIA DAL POZZOLO
PARTE PRIMA: I DUE AMICI DI GIORGIONE
Giovedì 27 luglio 2017 ore 18.00
Sala Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore


Enrico Maria Dal Pozzolo è professore associato di storia dell’arte moderna all’Università di Verona, dove tiene i corsi di Museologia e storia del collezionismo, di Storia dell’arte veneta e di Metodologia della ricerca storico-artistica. Si occupa specificamente di pittura veneta dal Quattrocento al Settecento. È nei comitati scientifici della rivista «Venezia Cinquecento. Studi di storia dell’arte e della cultura» e della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore. E’ stato curatore di importanti mostre sulla pittura veneta. E’ curatore, insieme a un prestigioso comitato scientifico composto da Lina Bolzoni, Miguel Falomir, Silvia Gazzola, Augusto Gentili e Ottavia Niccoli, della mostra Labirinti del cuore. Giorgione e le stagioni del sentimento tra Venezia e Roma, a Roma tra Palazzo Venezia e Castel Sant’Angelo (24 giugno – 17 settembre 2017), costruita intorno ad un capolavoro di Giorgione, I due amici, un doppio ritratto ormai da tempo considerato da gran parte della critica come uno dei capisaldi del maestro di Castelfranco, ma ancora poco noto rispetto alla sua straordinaria rilevanza, come punto di svolta epocale nella ritrattistica italiana del primo Cinquecento. Rispetto ai precedenti, non solo veneti, si contraddistingue infatti per un’inedita sintesi di elementi che ne fanno l’archetipo di una nuova idea del ritratto, che intende sottolineare lo stato d’animo e l’espressione dei sentimenti d’amore.

L’opera appare strettamente legata ad un particolare clima culturale, quello della gioventù patrizia lagunare nel momento “edonistico” di massima espansione politica, alla vigilia del radicale ridimensionamento a cui sarà costretta la Serenissima. Il doppio ritratto di Giorgione è conservato nelle collezioni di Palazzo Venezia, ma è attestato a Roma fin dall’inizio del Seicento, a testimonianza dei fili storici che legano la figura di Giorgione a Roma, nel quadro di una rete, ben più ampia, dei rapporti intercorsi tra Venezia e la Città eterna, che ebbero il loro palcoscenico privilegiato proprio nel Palazzo di Venezia, come si dovrebbe più propriamente definire quella che era la prima dimora romana di un accertato collezionista, e con ogni probabilità anche committente, del pittore di Castelfranco: ossia il cardinale Domenico Grimani, con papa Paolo II Barbo uno dei personaggi chiave dei rapporti politici, diplomatici e culturali tra i due stati tra la fine del Quattrocento e i primi due decenni del Cinquecento.

Ed è proprio nell’Appartamento Barbo che si sviluppa la prima sezione della mostra, dedicata a quelle vicende storiche e alla straordinaria novità de i due amici di Giorgione nelle vicende artistiche del primo ‘500. Della seconda sezione della mostra Enrico Dal Pozzolo parlerà Domenica 30 luglio alle ore 21.00, sempre nella Sala della Magnifica Comunità di Cadore.

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Estate Tizianesca: Anna Tonini e Stefano Trevisi in concerto

Estate Tizianesca: Anna Tonini e Stefano Trevisi in concerto


 


NOTE IN CALCE. PAGINE DI MUSICA PAGINE DI LETTERATURA

Concerto di
ANNA TONINI, flauto traversiere
STEFANO TREVISI, spinetta
Sabato 22 luglio, 2017 ore 21.00
Sala Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore


ANNA TONINI
Trevigiana, ha compiuto gli studi musicali diplomandosi in Pianoforte presso il Conservatorio “ B. Marcello”di Venezia sotto la guida del M° F. Bencivenga. Spinta da vivo interesse verso altre forme sonore, si è dedicata allo studio del flauto traverso, con il M° Daniele Ruggieri, diplomandosi in breve tempo presso il Conservatorio di Vicenza. Successivamente ha partecipato ai corsi di perfezionamento dei Maestri E. Caroli, ottenendo il diploma di merito, di O. Zaralli , ai corsi del flautista P. Gallois e ai Master tenuti dal M° C. Klemm. Ha suonato in diverse formazioni orchestrali in occasione di allestimenti lirici e sinfonici a Belluno e Pordenone in qualità di primo flauto e cameristiche in varie formazioni dal duo al quartetto. Con il quartetto “Sirinx”, fondato dal flautista E. Caroli, ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui primi premi assoluti, in concorsi nazionali e internazionali di musica da camera. Laureata con lode in Musicologia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, collabora come pianista e flautista in diverse formazioni musicali, ha scritto numerosi articoli e recensioni di musica classica e curato monografie per la rivista culturale “Finnegans Magazine”. Confondatrice del “Banco del Bagatto” composto da artisti della musica, del teatro, della letteratura, delle arti figurative, la danza, il cinema e la fotografia condivide la scelta della divulgazione delle arti, sia storiche che di innovazione. Si dedica attivamente allo studio e l’innovazione della didattica della musica.

STEFANO TREVISI
Si è diplomato in pianoforte principale presso il Conservatorio “B. Marcello” di Venezia sotto la guida della professoressa Anna Colonna Romano. Ha seguito corsi di perfezionamento di pianoforte e musica da camera con B. Lagace, J. Ph. Tiollier, G. Gorog e A. Meunier. Ha studiato direzione di coro con Primo Beraldo e canto gregoriano e musicologia sacra e sacra Liturgia con Giulio Cattin. Ha intrapreso lo studio del clavicembalo sotto la guida della professoressa Paola Erdas. Contemporaneamente ha compiuto gli studi di Filologia Medievale ed Umanistica presso l’Università di Padova. È docente di pianoforte presso il Dipartimento Musicale del Collegio Pio X di Treviso di cui è coordinatore dei corsi internazionali. Nel 2013 è stato chiamato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche a dirigere artisticamente il progetto “Musica antica in casa Cozzi” che vede ospiti gli interpreti mondiali più importanti della musica antica impegnati in una attività di corsi di alta formazione. Per Fondazione Benetton Studi Ricerche segue il Festival di musica antica Giugno Antico. Ha creato e dirige il Festival Nuove Musiche dedicato al recupero delle antiche Chiese medievali del territorio trevigiano. Svolge attività concertistica sia da solista che in formazione cameristica. Ha creato e dirige il gruppo vocale Kalicantus Ensemble specializzato nell’esecuzione della musica dei secoli XIV-XVI. E’ responsabile della pagina culturale della rivista

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Cesar Manrique. Lanzarote, Jardín de Cactus - Premio Internazionale Carlo Scarpa per il giardino

Cesar Manrique. Lanzarote, Jardín de Cactus – Premio Internazionale Carlo Scarpa per il giardino


 

Giovedì 20 luglio 2017 ore 17.00-19.00
Sala Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore


César Manrique (1919-1992), ha saputo riconoscere il valore dei propri luoghi e mettere in atto strumenti e pratiche tali da sviluppare una coscienza sociale e politica di un ambiente sino ad allora considerato povero e privo di attrattività. Il contributo di questo artista militante che, a partire dagli anni sessanta, si batte contro lo sfruttamento turistico dell’isola, proponendone un modello alternativo, ci mette di fronte alle questioni irrisolte nel rapporto tra conservazione e trasformazione nel campo del paesaggio. Manrique ha mostrato con il proprio lavoro una possibile strada, costruendo luoghi come il Jardín de Cactus, che nel loro insieme si presentano come il manifesto di un diverso modo di vivere nell’isola e di riconoscerne, con occhi nuovi, la bellezza. Il Jardín de Cactus si è insediato in una cava di picón (lapilli vulcanici, che nell’isola si usano in agricoltura) abbandonata e poi ridotta a discarica. Al suo interno, un sistema concentrico di terrazzamenti e ambienti che si inseriscono nelle pareti della cava ospita oggi una spettacolare collezione di succulente che diventano, in questo contesto, il punto di contatto dell’isola con altri ambiti geografici e colturali, in particolare con il continente americano. Un progetto che contemporaneamente prosegue, assumendo forme inaspettate e fantasiose, il lavoro di trasformazione delle pieghe e delle cavità del suolo dell’isola, con le modalità di sempre: elevare terrazzamenti, distendere superfici di cenere vulcanica, inventare forme di protezione dal vento. La sensibilità estetica di Manrique si manifesta qui, in modo particolare, in termini di lavoro di squadra, trasmissione collettiva di sapere, indirizzo di pratiche e capacità manuali animate più che da un sentimento nostalgico o ideologico di riproposizione di paesaggi tradizionali, da un desiderio di lasciare il segno del proprio tempo, compreso il piacere del gioco e di uno sguardo divertito sul mondo. Il giardino dei cactus raccoglie in sintesi, e in uno spazio ristretto, tutti i caratteri di una storia – la cultura del paesaggio di Lanzarote – che qui invita a proseguirne e rinnovarne i caratteri.


Luigi Latini, architetto paesaggista, è docente di architettura del paesaggio presso l’Università Iuav di Venezia, Dipartimento di Culture del progetto. Nel campo della ricerca su paesaggio e giardino ha lavorato presso l’Università degli Studi di Firenze dove nel 2001 ha conseguito il dottorato di ricerca in progettazione paesistica; dal 1998 collabora con la Fondazione Benetton Studi Ricerche, della quale è attualmente presidente del Comitato scientifico. Alla ricerca universitaria affianca l’attività d’insegnamento, la responsabilità di workshop di progettazione, oltre alla partecipazione e al coordinamento di convegni anche di carattere internazionale. Ha svolto libera attività professionale, nel campo del lavoro culturale e in quello della progettazione e pianificazione paesaggistica, con incarichi presso enti pubblici e istituzioni culturali, in Italia e all’estero. Dal 2010 è socio fondatore e presidente dell’Associazione Pietro Porcinai a Fiesole. Autore di numerosi saggi su giardino e paesaggio, contributi su pubblicazioni promosse da università italiane ed estere, tra le recenti opere curate: Pietro Porcinai. Il progetto del paesaggio nel xx secolo (con Mariapia Cunico, Venezia 2012) e Pietro Porcinai and the Landscape of Modern Italy (con Marc Treib, Londra 2016). Ha curato, con Domenico Luciani, il volume Scandinavia. Luoghi, figure, gesti di una civiltà del paesaggio (Treviso 1998).

Patrizia Boschiero ha una formazione in campo umanistico e musicale; laureata in Lettere all’Università Ca’ Foscari di Venezia nel 1990, ha frequentato corsi di specializzazione in redazione e coordinamento editoriale della Scuola di Editoria Piamarta a Milano (1991). Dopo alcune esperienze di lavoro di redazione con radiogiornali locali e diverse case editrici e riviste, nonché di insegnamento, dal 1992 inizia a collaborare con la Fondazione Benetton Studi Ricerche, il cui settore edizioni coordina dal 1993. Dal 1994 è curatrice, con Domenico Luciani fino al 2014, con Luigi Latini dal 2015, e con i diversi esperti ogni volta coinvolti, dei dossier monografici dedicati annualmente ai luoghi designati dal Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino; dal 2008 è membro interno del Comitato scientifico della Fondazione, nel cui ambito si occupa in particolare delle edizioni e del coordinamento delle attività del Premio Carlo Scarpa. Ha all’attivo coordinamento e organizzazione di conferenze e seminari anche internazionali legati ai diversi ambiti di ricerca della Fondazione.


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Estate tizianesca. Sfogliando libri d'artista con Giovanni Trimeri

Estate tizianesca. Sfogliando libri d’artista con Giovanni Trimeri


Mercoledì 19 luglio 2017 ore 18.00
Casa Tiziano l’Oratore- Pieve di Cadore


Giovanni Trimeri è responsabile del servizio cultura del Comune di Feltre. Scrive racconti, poesie, testi teatrali e storie per bambini, canovacci per spettacoli di teatro di figura. Si interessa di scrittura verbo – visiva e di libri d’artista di cui ha curato alcune mostre, presentazioni e scritti in cataloghi. Ha collaborato a diverse miscellanee di studi e numerosi suoi interventi sono pubblicati in antologie, cataloghi d’arte, riviste e giornali. Ha pubblicato una scelta di monologhi (A portata di voce, 2010), tre libri per bambini e le raccolte di poesie: Il panico dei pollai (1991), Luoghi d’uso (2000), Geografia minima (2007), Declinazioni imperfette (2013), La vita al grezzo (2015), oltre a una trentina di plaquette d’arte con piccoli editori di qualità, tra i quali Pulcinoelefante e Il ragazzo innocuo. Sfogliando libri d’artista è una conversazione sui libri d’artista, per lo più italiani, in cui Trimeri si soffermerà su alcune opere ritenute particolarmente significative e su autori che hanno segnato questa forma d’arte. Verranno inoltre illustrati i legami con alcuni movimenti artistici, in primis, con la poesia concreta e la scrittura verbo – visiva, anche avvalendosi di alcuni multipli di artisti vari dalla metà degli anni ’60 del secolo scorso, fino ad oggi.


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