Vestigia della Grande Guerra in Comelico
FONDAZIONE COMELICO DOLOMITI
Vestigia della Grande Guerra in Comelico nel nuovo Catalogo Generale dei Beni Culturali.
Campagna di catalogazione di monumenti, infrastrutture e opere campali
Domenica 25 luglio ore 17.00
Museo Algudnei – Dosoledo di Comelico Superiore
L’ incontro organizzato in collaborazione con la Fondazione Comelico Dolomiti, presieduta da Viviana Ferrario, ha l’obiettivo è presentare i risultati del progetto “VestigiaGG Comelico”, finanziato dal Ministero dei Beni e delle attività culturali per l’inserimento nel Catalogo Nazionale dei BBCC delle vestigia della Grande Guerra del Comelico, che si sta avviando a conclusione.
Oggetto di intervento del progetto è la ricognizione, il censimento, la catalogazione e la valorizzazione del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale, classificabile come vestigia della Grande Guerra nell’area geografica del Comelico, di concerto con la competente Soprintendenza e con il coinvolgimento di associazioni e pubbliche amministrazioni del territorio, allo scopo di attivare un processo corale di recupero, conoscenza e valorizzazione del patrimonio storico e culturale della Grande Guerra.
Interverranno i funzionari del MIBAC: il soprintendente arch. Magani, il funzionario di zona arch. Fornasiero, il dott. Majoli ed altri professionisti in collegamento da Roma.
Vi sarà una testimonianza da parte degli esperti locali che sono stati coinvolti e una presentazione del lavoro svolto da parte del neolaureato che ha materialmente redatto le schede.
Fondazione Comelico Dolomiti Centro Studi Transfrontaliero
E’ una fondazione di diritto privato in controllo pubblico, con scopi statutari di sviluppo locale e valorizzazione delle culture di minoranza, studio, contatti e conoscenza degli antichi rapporti e dei valori culturali e sociali presenti nei territori delle rispettive Comunità Transfrontaliere del Veneto, Osttirol e Carinzia. Tra i fondatori la Regione del Veneto, la Provincia di Belluno, l’Unione Montana Comelico.
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TITIANUS. Storia di un film non-finito
TOMMASO BRUGIN
Proiezione Film “TITIANUS. Storia di un film non-finito”
Sabato 24 luglio ore 21.00
Auditorium Cos.Mo – Pieve di Cadore
Nel 2016 la Regione Veneto indice il bando giovani Fotogrammi Veneti: i giovani raccontano per valorizzare la creatività e i talenti dei giovani in relazione alle professioni legate alle arti visive, alla musica e alla multimedialità, come risposta allo spettro della disoccupazione e per la costruzione di percorsi di autonomi.
Il bando mira a selezionare progetti rivolti ai giovani e costruiti attraverso una rete attiva di partner avente come capofila un comune, un istituto scolastico superiore, o una università del Veneto. Il Comune di Pieve di Cadore, attraverso l’allora Assessore alla Cultura, Maria Giovanna Coletti – su invito del giovane regista Tommaso Brugin – accetta di divenire partner capofila del suo progetto.
Usando lo strumento multimediale come “voce narrante”, il progetto deve rappresentare dei laboratori dove sviluppare competenze specifiche e professionalizzanti (musica, arti visive, fotografia, arti e mestieri della tradizione locale, etc.), far emergere il talento artistico, creare opportunità occupazionali, educare al volontariato e alla cittadinanza attiva, salvaguardare l’ambiente, tenere vive le tradizioni storico-culturali, promuovere le bellezze paesaggistiche della Regione del Veneto.
Tommaso Brugin realizza con la sua troupe il docu-film Proiezione Film “TITIANUS. Storia di un film non-finito”, un film documentario sul pittore Tiziano Vecellio, con particolare attenzione alla sua giovinezza e alle sue origini cadorine. Un racconto della vita di Tiziano con uno sguardo volto anche alla sua sfera più privata. Un’indagine dei legami profondi che questo veneziano d’adozione ha avuto per tutta la sua esistenza con la sua terra d’origine. Una delicata suggestione che mette in relazione la sorprendente capacità di plasmare la luce nei suoi dipinti e gli straordinari paesaggi che fin dall’infanzia egli teneva nel cuore.
Trama: Matteo Tremon, regista di una televisione locale, scompare mentre sta preparando il suo film di debutto su Tiziano Vecellio. Interviste, materiali d’archivio, fuori-onda rubati, tutto serve a comporre il mosaico della storia di Matteo Tremon, regista al debutto che, inspiegabilmente, abbandona il film d’esordio sul pittore Tiziano Vecellio. Lo spettatore, tramite la telecamera di Emme, uno stagista messo dalla produzione per realizzare il making off del film, scoprirà come lo studio dell’artista veneziano per la preparazione del film sarà di ispirazione per una svolta decisiva della vita di Matteo.
Attraverso interviste a docenti ed esperti, ricostruzioni storiche di alcuni episodi della vita di Tiziano e con un ricco contributo evocativo e iconografico dei luoghi in cui ha vissuto, viene offerto un fresco ritratto di uno tra i più significativi artisti rinascimentali.
Grande rilievo è dato alla ricerca filologica, che si è tradotto in una cura minuziosa degli ambienti, delle musiche e dei costumi veneti dell’epoca per gli episodi di finzione.
I contributi sono stati affidati ai massimi esperti di differenti ambiti culturali. Con ognuno di loro è stata prodotta una video-intervista volta ad analizzare la figura di Tiziano sotto gli aspetti biografici ed artistici.
La ricerca storica si è sviluppata attraverso la ricerca e censimento bibliografico di documenti su Tiziano costituiti da libri, saggi, raccolte e articoli; di materiale di ricostruzione storica del Rinascimento, ovvero costumi e oggetti di scenografia.
Infine sono state realizzate interviste ad esperti della storia e della pittura veneta del XVI secolo.
Il regista ha scelto la forma del mockumentary attingendo alla sua ricerca sulla sottile linea tra realtà e finzione tipica del grottesco, raccontando i preparativi per un film in costume mettendo in scena un finto backstage e immaginando uno stile un po’ “sporco” e alcune scene di improvvisazione per aumentare la sensazione di realismo.
Questa scelta ha permesso di incuriosire lo spettatore, ma soprattutto di soddisfarlo visivamente offrendogli un “puzzle” sparso del film costituito da ricerche in loco, interviste agli attori, laboratori di costumi e location suggestive.
Infine permette di raccontare una storia, quella di Matteo, grazie alla quale posso dare un’interpretazione personale alla vita e alla carriera di Tiziano.
Il film non vuole raccontare la storia del pittore veneziano in modo esaustivo e nozionistico, ma vuole incoraggiare il pubblico ad approfondire la conoscenza di libri e gallerie d’arte, mostrando come anche lo studio dell’antichità possa riservare sorprese e aiutare a conoscere se stessi.
Premi e festival:
Miglior Documentario/Mocumentary – Oniros Film Awards® – New York (USA)
Miglior commedia – RAGFF Venezia
In concorso – White Deer International Film Festival (UK)
Semifinalista – FilmArte Festival – Madrid (SPAGNA)
TOMMASO BRUGIN
Nato a Venezia, dopo gli studi di cinema tra Padova e Parigi, nel 2007 si laurea con una tesi su Tim Burton e il potere dell’immaginazione.
Inizia subito a lavorare come filmmaker per progetti artistici e commerciali, come videoinstallazioni, cortometraggi, spot e documentari, mantenendo aggiornata la sua formazione pratica con diversi corsi e workshop in tutto il paese. Partecipa a produzioni internazionali ed è responsabile delle relazioni estere per AviLab. E’ membro di Associazione Settimo binario.
Affascinato dalla sottile distanza tra fantasia e realtà, cerca di tradurre questa passione nelle sue opere creative e nel linguaggio audiovisivo, scrivendo e filmando storie legate alla sua città natale.
Organizzatore del Dolomiti Film Festival, progetto vincitore del Bando Miur Mic «Buone Pratiche, Rassegne e Festival», nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola 2019/2020. L’iniziativa si è avvalsa in particolare della collaborazione di Aku, Asi, Avilab, Unione Montana Agordina, Comune di Agordo, Comune di Alleghe, Comune di Falcade, PromoFalcade Dolomiti, Istituto Comprensivo di Cencenighe Agordino e Rete eventi – Provincia di Belluno. Vanta inoltre il patrocinio di Ministero della transizione ecologica, Regione Veneto, Arpav, Fondazione Dolomiti Unesco e Cai di Agordo.
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Tiziano e i suoi: premesse di una mostra
ENRICO MARIA DAL POZZOLO
Tiziano e i suoi: premesse di una mostra (Belluno dicembre 2021 – aprile 2022): Parte I
Giovedì 22 luglio ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore
A metà dicembre aprirà a Belluno, in Palazzo Bembo, una grande mostra dal titolo Tiziano e i suoi, a cura di Enrico Maria Dal Pozzolo. Organizzata dal Comune di Belluno, si avvale del supporto di un Comitato scientifico internazionale di altissimo livello e si collega a una serie di iniziative di ricerca svolte negli ultimi anni dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore. Nella conferenza a Pieve di Cadore si illustrano le ragioni storiche e culturali che hanno legittimato la proposta di un evento espositivo imperniato sì sulla figura del grande maestro, ma con uno sguardo rivolto anche ai suoi più fedeli collaboratori (alcuni dei quali familiari stretti) e seguaci.
Enrico Maria Dal Pozzolo
Nato a Padova nel 1963, è professore associato, idoneato, di Storia dell’Arte Moderna, lavora dal 1999 all’Università di Verona. É specializzato in pittura veneta del Rinascimento e del Barocco. Ha al suo attivo più di quattrocento pubblicazioni scientifiche, tra volumi monografici (su artisti quali Lorenzo Lotto, Giovanni Bonconsiglio, Giorgione, Simone Peterzano, El Greco – ma anche su temi iconografici, di storia del mercato artistico e della falsificazione), articoli e saggi, curatela di convegni internazionali e di cataloghi di mostre, schede e recensioni. Ha curato mostre scientifiche a Venezia (Palazzo Ducale, Museo Correr), Roma (Palazzo Venezia, Castel Sant’Angelo), Madrid (Prado) e Londra (National Gallery of Art). All’attività di ricerca accademica, accompagna anche un aspetto di divulgazione, con conferenze e lezioni, due film-documentari (su Giorgione e Lorenzo Lotto), partecipazione a inchieste televisive (BBC1) e radiofoniche, e articoli su riviste e quotidiani (collabora alla pagina culturale de “La Repubblica”).
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TRIO VIVALDI - Concerto per flauti traversi e violoncello
TRIO VIVALDI
Enzo Caroli e Fabiola Braconi, Flauti traversi
Alvise Stiffoni, Violoncello
Concerto per flauti traversi e violoncello
Musiche di Vivaldi, Bach, Haydn, Mozart
Mercoledì 21 luglio ore 21.00
Chiesa di S. Bartolomeo – Nebbiu’ di Cadore
Un programma incentrato sul virtuosismo strumentale con l’esecuzione di concerti e sonate barocche e classiche, ospite d’onore il flautista Enzo Caroli, festeggiato nel 2010 al Teatro Olimpico di Vicenza per 50 di attività internazionale e premiato per il suo “prezioso contributo alla scuola italiana del flauto”. Insieme al M° Caroli, vi saranno Fabiola Braconi, insegnante a Jesi e primo flauto dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana e Alvise Stiffoni, violoncellista attivo in campo internazionale che collabora stabilmente con l’Orchestra I Virtuosi di Venezia.
ENZO CAROLI – Flauto
Enzo Caroli dopo il diploma con Pasquale Rispoli a Venezia, ha proseguito gli studi all’Accademia Chigiana con Severino Gazzelloni, ottenendo il “diploma d’onore”, poi in Francia con Roger Bourdin e a Roma con Conrad Klemm.
Ha vinto vari concorsi come flautista tra i quali quelli presso il Teatro La Fenice di Venezia e l’orchestra sinfonica della RAI di Roma, inoltre il “Il Cilea di Palmi”, “Briccialdi di Terni”. In duo con il pianista R.Maioli “Il Cilea per musica da camera”, e il premio internazionale di musica da camera di Trapani.
Da allora ha intrapreso una carriera internazionale che lo ho portato in prestigiosi festival in Brasile, ad Osaka, a Santander, a New York, al festival Gaulitiana di Malta, e in Corea.
Con Giuseppe Sinopoli ha fondato negli anni ’70 l’Ensemble Internazionale con cui ha eseguito prime composizioni di musicisti contemporanei, trasmessi dalla Rai e dalla Radio Tedesca.
Ha inoltre studiato direzione d’orchestra, diplomandosi con Donato Renzetti all’Accademia Pescarese, sotto la cui direzione in prima esecuzione italiana, ha eseguito numerose volte il concerto per flauto e orchestra di L. Lieberman.
E’ stato direttore della Piccola Orchestra da Camera di Bologna e dell’Amadeus Sinfonietta in programmi sinfonici e operistici.
Ha insegnato flauto nei Conservatori di Padova e Vicenza e oggi tiene corsi di perfezionamento sia in Italia che all’estero.
Nel 2010 è stato festeggiato al Teatro Olimpico di Vicenza per i 50 anni di attività, ricevendo il premio alla carriera dalla rivista flautistica Falaut “per il suo prezioso contributo alla scuola italiana del flauto”, inoltre nel 2012 ha ricevuto il premio L. Spezzaferri per meriti artistici.
Intensa la sua produzione discografica per le etichette Sipario Dischi, Rivoalto, Velut Luna e Dynamic e, per il 250esimo anniversario della nascita di L.W.Beethoven, per la rivista musicale Suonare news (marzo 2020) ha inciso un disco con musiche beethoveniane.
FABIOLA BRACONI – Flauto
Fabiola Braconi ha iniziato lo studio del Flauto col M° Francesco Chirivì, proseguendo col M° Santa Pirruccio con la quale, presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro, si è diplomata con il massimo dei voti e la lode.
Si è perfezionata col M° Enzo Caroli e ha frequentato seminari di interpretazione musicale tenuti da Maestri quali M° Maxence Larrieu e Jean-Claude Gerard.
Ha inoltre frequentato il Seminario internazionale sul Metodo Kodaly nell’educazione musicale tenuto dal M° Klara Nemes e Seminari-laboratori di didattica strumentale e vocale tenuti dai Maestri Sabine Oetterli, Enrico Strobino, Pedro Mena Peraza, Monica Miniucchi, Maurizio Vitali, Pierluigi Postacchini.
Ha collaborato, in qualità di primo Flauto, con varie orchestre da Camera e Sinfoniche delle Marche, tra cui l’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Con quest’ultima ha partecipato a numerose stagioni liriche e sinfoniche ed ha eseguito varie opere in prima mondiale, collaborando con solisti e compositori di chiara fama.
Ha realizzato varie incisioni discografiche e da anni svolge attività concertistica in varie formazioni cameristiche.
Ha svolto attività didattica come insegnante di Flauto in vari Istituti Musicali e, dal 2012 è titolare della cattedra di Flauto presso la Scuola Media ad Indirizzo Musicale “Federico II” di Jesi.
ALVISE STIFFONI – Violoncello
Alvise Stiffoni si è diplomato in violoncello nel 1990 e in strumenti a percussione nel 1992 con il massimo dei voti presso il conservatorio B. Marcello di Venezia.
Dal 1987 è fondatore del quartetto Nuova Arcadia, ensemble con strumenti d’epoca con il quale nel 1998 ha registrato Sonate di scuola veneziana. Nel 1988 inizia la sua attività professionale frequentando i corsi di musica antica di Venezia con i maestri A. Bova, E. Smith e A. Marcon; contemporaneamente inizia la sua collaborazione con l’Orchestra da Camera L’Offerta Musicale in qualità sia di violoncellista che di percussionista incidendo per le case italiane Nuova Era, Bongiovanni, Tactus.
Seguono numerose tournée in festival internazionali in Germania, Belgio, Spagna, Tunisia e registrazioni radiofoniche in Francia, Austria, Spagna e Croazia sempre con notevole successi di pubblico e critica.
In questi anni di intensa attività ha fatto parte dei Quartetti Aura e Palladio collaborando anche in orchestre lirico-sinfoniche quali: Città di Verona, Orchestra Filarmonia Veneta di Treviso e orchestre da camera quali: Orchestra di Bergamo, interpreti Veneziani, La Concertante, Accademia Vivaldiana, Gruppo Strumentale Vento Malipero, Camerata Marciana, Orchestra Toti dal Monte.
Dal 1998 AL 2000 è stato parte stabile dell’Ensemble di Venezia nel quale ha svolta anche ruolo di solista.
Nel 1999 con l’Ensemble Zauberflöte ha inciso l’integrale dei concerti per flauto di Vivaldi; nel 2000 le Sonate di Bach per flauto e basso continuo con E. Caroli per la Sipario Dischi.
Dal 2001è primo violoncello dell’Orchestra Dolimiti Symphonia di Belluno.
Dal 2002 suona con il Quartettopera (con accompagnamento del pianoforte) eseguendo alcune repliche dell’elisir d’Amore di Donizetti.
Dal 2003 collabora stabilmente con l’Orchestra I Virtuosi di Venezia.
E’ docente di violoncello, strumenti a percussione e teoria e solfeggio presso la scuola di musica G. Verdi di Venezia.
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BOSCHI DI CARTA 2021 – Festival di editoria in montagna
BOSCHI DI CARTA 2021 – Festival di editoria in montagna
Venerdì 16 – Domenica 18 luglio 2021
Piazza Tiziano – Pieve di Cadore
La quinta edizione di “Boschi di Carta” prenderà avvio a Pieve di Cadore nella giornata di venerdì 16 luglio 2021 e si concluderà domenica 18 luglio 2021. Il Festival di editoria in montagna, è promosso dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, insieme alla Magnifica Comunità di Cadore e al Comune di Pieve di Cadore. L’iniziativa, patrocinata dalla Regione Veneto e dagli Editori Veneti, condensa in tre giornate un ricco programma di interventi e di eventi collaterali curati da Roberto Da Re Giustiniani, suo direttore artistico, che attraggono i cultori della letteratura di montagna, nonché appassionati della sua vita lenta a contatto con la natura delle alte quote.
L’edizione di quest’anno intende porre l’attenzione sul tema del paesaggio e del lavoro in montagna, con l’obiettivo di recuperare gli antichi saperi, che rendono possibili nuovi modelli di vita ecosostenibile, il tutto con occhio attento sempre alla valorizzazione del territorio e della comunità che lo abita.
Nella prima giornata di Boschi di Carta a partire dalle 14.30 presso il Palazzo della Magnifica Comunità di Pieve di Cadore si terrà l’inaugurazione del festival, accompagnato dal segno della creatività di giovani dei Licei artistici di Cortina e di Nove che presenteranno l’opera lunga otto metri realizzata a più mani esito del laboratorio “In fieri, metamorfosi territoriali: workshop sulle pratiche sociali del disegno” a cura di Cristiano Focacci Menchini e Sonia Solagna.
A seguire quattro conferenze tra le quali si ricorda “Vivere e lavorare in montagna” con Ermanno Bressy, ideatore dei Percorsi Occitani, e i rappresentanti della Valle Maira che racconteranno la loro esperienza turistica e il loro modello di promozione, trovando connessioni e confronto con alcuni artigiani del Cadore e della montagna veneta che stanno riscoprendo i mestieri tradizionali.
Nella seconda giornata ci sarà la possibilità di partecipare a numerosi incontri ed attività: in particolare alle ore 11.00 verrà presentata la mostra “Vedute, il paesaggio e la montagna” a cura del Gruppo Camosci, del Comune di Sappada e della Magnifica Comunità di Cadore; alle ore 12.00 l’attore Mirko Artuso racconterà con un video il suo cammino lungo il Piave; alle 18.00 un appuntamento importante sarà quello con l’alpinista e scrittore Manolo (Maurizio Zanolla) che verrà intervistato e si racconterà. La Fondazione Benetton rinnova la tradizione di presenza al festival presentando il vincitore del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2020/2021 assegnato alla Valle delle Rose e alla Valle Rossa in Cappadocia introdotto da Patrizia Boschiero e Luigi Latini. (https://www.archiportale.com/news/2020/08/eventi/premio-carlo-scarpa-per-il-giardino-2020-21-dedicato-alla-cappadocia_77930_32.html).
Concluderà la serata la proiezione del documentario di Patagonia “Jumbo Wild” per salvare la valle degli orsi selvaggi.
Nella giornata conclusiva alle 9.30 ci sarà una visita itinerante che partirà dalla casa natale di Tiziano Vecellio e arriverà al Forte Monte Ricco alla scoperta della Battaglia di Rusecco del 2 marzo 1508. Alle 17.00 l’appuntamento con Enzo Bozza, medico di base in Cadore, nel quale si parlerà di come la medicina del territorio sia la chiave di volta del sistema sanitari, soprattutto dopo la tragica epidemia da Covid-19.
Durante tutta la manifestazione ci sarà spazio per dei laboratori artistici con gli illustratori, grafici e fumettisti dell’Associazione La Torre Disegnata presso il Gran Caffè Tiziano, oltre a momenti di musica per le strade con il cantastorie Eros Viel e il suo organetto di Barberia e percorsi musicali con l’arpa di Giacomo Li Volsi. Sarà inoltre possibile vedere gli stand espostivi dei circa 20 editori presenti presso la tensostruttura allestita in piazza Tiziano per l’occasione.
La manifestazione avrà i seguenti orari: venerdì 16 luglio dalle 15.00 alle 20.00, sabato 17 luglio dalle 10.00 alle 20.00, domenica 18 luglio dalle 10.00 alle 19.00. L’intero evento si svolgerà in ottemperanza alla normativa Anti-Covid 2019. Per informazioni o eventuali prenotazioni fare riferimento a boschidicarta@tizianovecellio.it, www.tizianovecellio.it, o telefonare al numero 0435.501674.
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Concerto “Il suono della luce, Dante e la musica nella Divina Commedia”, canti e letture
KALICANTUS ENSEMBLE
Concerto “Il suono della luce, Dante e la musica nella Divina Commedia”, canti e letture
Musiche di Perotinus, Nokter Balbulus, Laudario Fiorentino
Sabato 10 luglio 2021
Chiesa di S. Tommaso – Pozzale di Cadore
Dante Alighieri, come uomo e letterato del suo tempo, si interessò alla Musica intesa come Arte del Quadrivio, insieme all’Astronomia, all’Aritmetica e alla Geometria, facenti parte del sistema delle Arti Liberali.
Già nel De Vulgari eloquentia e nel Convivio parla del ruolo chiave della musica all’interno della cultura e della formazione, e nella giovanile Vita Nova ci lascia più di una testimonianza dell’ambiente musicale vivace ed estremamente creativo della Firenze del suo tempo.
Ma è nella Divina Commedia che Dante, attraverso lo scorrere del poema e il procedere del suo viaggio, dà vita ad una vera e propria visione personale della Musica.
Dall’antimusicale Inferno dove si odono solo pianto, stridor di denti e i suoni e le grida dei dannati e dei diavoli, passando per il Purgatorio dove risuona il canto gregoriano Dante giunge al Paradiso, dove il Suono coincide con la Luce nella contemplazione di una visione di cui il poeta stesso ammette di non possedere gli strumenti adatti per poterla descrivere.
Quella di Dante è una estetica musicale chiara e soprattutto ben radicata nella filosofia del suo tempo (Tommaso d’Aquino in primis) e negli autori latini quali Boezio e Agostino.
Il concerto Il Suono della Luce Dante e la musica nella Divina Commedia si svolgerà alternando la lettura di alcuni passi della Commedia e l’esecuzione di pagine della musica di autori quali Perotino, Notker Balbulus, di raccolte come i Laudari fiorentini o del celebre manoscritto dei Carmina Burana.
Un universo musicale poco conosciuto e proposto al pubblico, che Kalicantus presenta in questo concerto per la prima volta solamente con le sezioni delle voci femminili.
Kalicantus Ensemble nasce durante il periodo del Natale 2012 dall’incontro di un gruppo di amici provenienti da diverse esperienze musicali.
Costituitosi come gruppo “aperto” a seconda delle necessità del repertorio affrontato, Kalicantus ha iniziato la sua attività partecipando alla stagione di Musica antica del Castello di Monselice presentando un progetto dedicato alla musica nella corte delle regine Tudor celebrando così uno dei padri della polifonia inglese.
Nel mese di luglio 2013 ha inaugurato l’Estate culturale tizianesca con un concerto dedicato alle musiche della corte dell’imperatore Carlo V in occasione dell’arrivo in Italia del fondo di opere di Tiziano Vecellio del Museo nazionale di arte antica di Anversa.
Ha preso parte al Festival di musica antica Wunderkammer al Castello di Miramare di Trieste e collaborato con la clavicembalista Paola Erdas per un originale concerto dedicato alla figura di Antonio Cabezon.
E’ stato invitato dalla cantante e direttrice francese Anne Azéma ad affiancare The Boston Camerata nell’esecuzione dei Carmina Burana medievali nella data italiana della tourneé europea del celeberrimo gruppo americano.
Nel 2016 vince il terzo premio al Concorso Internazionale di Interpretazione Vocale “Irene” di Chivasso (TO) e nel 2017 chiude le celebrazioni dei 500 anni della fondazione delle mura di Treviso con il concerto La Triplice cinta, dedicata alla musica guerresca del Cinquecento.
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Laboratorio In fieri, metamorfosi territoriali: workshop sulle pratiche sociali del disegno di Cristiano Focacci Menchini
Laboratorio In fieri, metamorfosi territoriali: workshop sulle pratiche sociali del disegno di Cristiano Focacci Menchini
Il primo appuntamento della ricca Estate tizianesca 2021 della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore inizia con il Laboratorio In fieri, metamorfosi territoriali: workshop sulle pratiche sociali del disegno, tenuta dal docente Cristiano Focacci Menchini, in collaborazione con Sonia Solagna.
Dal 5 al 16 luglio gli spazi suggestivi del Forte di Monte Ricco di Pieve di Cadore ospiteranno per il terzo anno l’esperienza formativa che vede coinvolti gli studenti del Liceo Artistico del Polo Scolastico Valboite e quelli del Liceo Artistico di Nove di Vicenza. Questi ultimi saranno ospitati nella Residenza d’artista.
I giovani lavoreranno secondo la pratica della collaborazione dello stare insieme e della condivisione, tanto da creare un’opera unica, corale, che sarà presentata al pubblico venerdì 16 luglio durante l’inaugurazione della festa del libro, Boschi di carta, che si tiene a Pieve di Cadore dal 16 al 18 luglio.
L’iniziativa fa parte dei laboratori e workshop dell’Estate tizianesca 2021 denominati Con i giovani e per i giovanissimi promossi dal Centro Studi per favorire la formazione e la creatività dei giovani e per proporre un modello di turismo esperienziale tra storia, natura e socialità.
Il workshop, finanziato dall’Assessorato dell’Istruzione e delle Politiche giovanili del Comune di Cortina d’Ampezzo, in collaborazione con quello di Pieve, è sostenuto anche dal Rotary Club Cadore Cortina. Viene in tal modo offerta ai giovani un’occasione formativa indimenticabile nel paesaggio unico delle Dolomiti.
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Estate tizianesca 2021
Estate tizianesca 2021
Conversazioni d’arte, letture, concerti, immersioni nella natura e workshop
Un’estate alla scoperta della cultura e del paesaggio del Cadore, di Cortina e del Comelico per vivere la montagna anche in modo diverso
5 luglio – 28 agosto 2021
Torna nel cuore delle Dolomiti bellunesi l’Estate tizianesca: dal prossimo luglio, con tantissimi eventi in diverse sedi a Pieve di Cadore e in suggestive località del territorio (Cadore, Comelico, Cortina), si rinnova l’appuntamento con il pubblico degli appassionati d’arte e cultura, con uno spirito di ripartenza positiva e consapevole, nella convinzione che la cultura abbia un ruolo determinante in ogni processo di cambiamento.
Cosi l’iniziativa della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, realizzata con il Patrocinio della Regione Veneto e della Fondazione Dolomiti Unesco, in collaborazione con la Magnifica Comunità di Cadore, il Magnifico Comune di Pieve di Cadore e il Comune di Cortina d’Ampezzo, (oltre al sostegno di tante altre importanti istituzioni), da un lato mira a proporre ai turisti che arriveranno in queste valli un modo diverso per vivere la cultura, la storia e i paesaggi di queste straordinarie montagne; dall’altro punta ad offrire occasioni di rigenerazione delle periferie e dei piccoli borghi montani.
Workshop e laboratori di disegno e di musica, con un occhio di riguardo ai giovani; conferenze di autorevoli storici dell’arte; concerti di vario genere; la V edizione della Fiera del Libro Boschi di Carta; attività esperienziali, ecc.
“Ai laboratori destinati ai ragazzi abbiamo voluto dare un ruolo importante – spiega la Presidente del Centro Studi Tiziano e Cadore Maria Giovanna Coletti – perché favoriscono la creatività che è fondamentale nella formazione dei giovani. Il ciclo è accompagnato dal motto “con i giovani, per i giovanissimi”: vorremmo davvero che l’estate in montagna, il contatto con la natura e con la grande tradizione culturale della patria di Tiziano fossero un’occasione di crescita e di arricchimento individuale e collettivo”.
Il via sarà il 5 luglio con un laboratorio di disegno destinato agli studenti del Liceo Artistico di Cortina che si tiene come negli anni scorsi al Forte di Monte Ricco, per concludersi il 16 agosto con la presentazione dell’opera a più mani che i ragazzi sono invitati a realizzare secondo una pratica condivisa.
Continua la bella iniziativa del Campus di violino “Gli echi della natura – Academy” curato da Corinna Canzian e promosso dall’Associazione internazionale Dolom.it, che propone agli adulti e ai ragazzi nuove esperienze che si svolgono nel principio della comunità e nell’immersione nel paesaggio. Il tal modo Pieve di Cadore offre ai giovani e alle famiglie – dal 26 luglio all’8 agosto – un’occasione per praticare un turismo di formazione.
Anche per i più piccoli sono previsti laboratori di educazione alla musica, ai suoni e alle voci del bosco grazie alla competenza di Silvia Rinaldi, che unisce tradizioni e pratiche orientali con quelle occidentali, così da stimolare curiosità e immaginazione.
Sempre opera di giovani è il film TITIANUS. Storia di un film non-finito, realizzato grazie ad un finanziamento della Regione del Veneto e dedicato al grande pittore cadorino. La regia é di Tommaso Brugin. Giovani ricercatori sono anche i destinatari del premio dedicato alla memoria di Gemma Donata Nicolosi Dal Pozzolo, riservato al più bel saggio inedito su Tiziano. Il vincitore, oltre al premio in denaro, potrà contare sulla pubblicazione del suo scritto nella rivista Studi tizianeschi.
Le conversazioni e le conferenze in programma quest’anno sono dedicate ovviamente a Tiziano e al suo contesto ma non solo, trattando temi di storia dell’arte di ampio respiro sia locali che di interesse europeo. Save Venice, ormai presenza tradizionale dell’Estate di Pieve di Cadore, presenta per esempio l’esito dei due recenti e straordinari restauri: quello dell’”Annunciazione” di Tiziano nella cappella Malchiostro del Duomo di Treviso (di cui parlerà Don Paolo Barbisan il 31 luglio) e quello del Ciclo delle opere di Carpaccio alla Scuola Dalmata (illustrato da Gabriele Matino e Valentina Piovan il 9 agosto), entrambi finanziati dalla generosa organizzazione americana.
Non mancano le presentazioni di mostre passate come l’esposizione londinese sulle opere mitologiche del Cadorino e quelle di importanti eventi in preparazione, in particolare l’attesa mostra bellunese su Tiziano e i Suoi in programma a fine anno. Su quest’ultima interverrà il 27 luglio il curatore Enrico Maria Dal Pozzolo.
La mostra invece del pittore cadorino Aldo De Vidal, esposta nelle due sedi di Lorenzago e Pieve, viene illustrata dal curatore, Matteo Da Deppo.
Stefania Mason, neo presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione,
racconterà il mestiere del pittore nel microcosmo complesso e variegato che è la bottega veneziana del Cinquecento, con la sua gerarchia, la sua dotazione e il connesso commercio dei colori, che rendono così particolare la pittura veneziana. L’appuntamento è a Pieve per il 2 agosto; i centri artistici di Venezia e di Anversa sono messi a confronto da Bernard Aikema che delinea due differenti Rinascimenti.
Il tema dell’architettura viene affidato a Viviana Ferrario che presenta le vestigia della Grande Guerra in Comelico, catalogate dal Ministero dei Beni Culturali; mentre Gianmario Guidarelli presenta il metodo di ricerca innovativo applicato alle chiese di Venezia.
Il rapporto tra il pittore e incisore seicentesco Giuseppe Diamantini e il Comelico viene invece ricostruito da Letizia Lonzi a dimostrazione della vivacità della committenza nella vallata nei secoli scorsi.
Infine a connotare l’Estate Tizianesca anche il ciclo di concerti curato dal maestro Delio Cassetta, il creatore della bellunese Dolomiti Symphonia Orchestra, a cui si deve la scelta degli esecutori.
Nell’insieme oltre 30 eventi che coinvolgeranno in principale modo Pieve di Cadore e Cortina, ma anche Dosoledo di Comelico Superiore, Valle di Cadore, Padola, Cibiana, Calalzo e Vinigo di Cadore, Pozzale e Nebbiù di Cadore.
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Tiziano protagonista nella riapertura dei musei a Milano e Mantova
Tiziano protagonista nella riapertura dei musei a Milano e Mantova
Tiziano Vecellio, Venere che benda Amore, 1565, Galleria Borghese, Roma
Dopo molti mesi di chiusura a seguito della emergenza Covid-19, finalmente i musei riaprono anch’essi imprescindibili per un ritorno completo alla normalità. Tiziano Vecellio sarà protagonista in due importanti eventi che festeggeranno questo momento.
Già dal 13 maggio e fino al 27 settembre 2021 il Museo Poldi Pezzoli di Milano, presenta “La Forma del Tempo”: una mostra dedicata al rapporto dell’uomo con il tempo, dall’antichità alle soglie dell’età moderna, attraverso considerazioni della scienza, della letteratura e dell’arte. La mostra, a cura della conservatrice Lavinia Galli, si articola in tre sezioni e presenta sculture, codici, dipinti e preziosi orologi notturni italiani del Seicento. Tra gli autori Gian Lorenzo Bernini, Andrea Previtali, Bernardino Mei e Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio e anche Tiziano Vecellio con una delle opere più controverse: L’Allegoria della Prudenza. L’opera realizzata nel 1550 circa e di difficile decodificazione, proviene dalla National Gallery di Londra, dov’è custodita. Sopra i tre volti che rappresenterebbero il Presente, il Passato e il Futuro, Tiziano vi inserì in latino un detto sentenzioso traducibile in “Basandosi sul passato, il presente agisce con prudenza, per non rovinare il futuro”.
Quasi in contemporanea, a Modena, prodotte e organizzate da Fondazione Palazzo Te e Museo Civico di Palazzo Te, tre mostre e un programma di eventi dal nome “Venere Divina. Armonia sulla terra” con l’obiettivo di esplorare il mito di Venere associato all’idea di rinascita. Il progetto si sviluppa in tre momenti espositivi che partendo da un excursus sul patrimonio iconografico giungeranno ad una riflessione sulla potenza attuale del mito della dea. Il pubblico potrà così scoprire le oltre 25 rappresentazioni di Venere presenti nel Palazzo, tra stucchi e affreschi, tra cui la scultura della “Venere Velata” appartenuta a Giulio Romano. Sarà però il secondo appuntamento del programma che vedrà protagonista Tiziano con la mostra “Tiziano. Venere che benda Amore”, dal 22 giugno al 5 settembre 2021. Nelle sale del palazzo mantovano si potrà ammirare il capolavoro di Tiziano Vecellio conservato alla Galleria Borghese di Roma, nel quale il maestro cadorino presenta Venere nell’atto di bendare il piccolo Eros appoggiato sul suo grembo, mentre un altro putto, probabilmente Anteros, osserva la scena con aria assorta. L’opera si inserisce perfettamente nel progetto Venere Divina e costituisce uno dei vertici della rappresentazione della divinità nel Cinquecento.
IL RITRATTO DI CARLO V A CAVALLO HA LASCIATO IL PRADO PER SCENDERE NELLE VIE DI MADRID
Il ritratto di Carlo V a cavallo ha lasciato il Prado per scendere nelle vie di Madrid
© Museo Nacional del Prado
Dal 18 maggio fino al 6 giugno il Museo Nacional del Prado ha lanciato un’iniziativa molto particolare intitolata A la vuelta de la esquina (Dietro l’angolo), con la quale ha deciso di far “uscire” dalle sale del museo venti riproduzioni di opere d’arte conservate nelle proprie collezioni.
Le riproduzioni delle opere originali, a grandezza naturale, dotate di cornici e di didascalie nonché di un apposito QR Code per approfondire la conoscenza dell’opera, sono scese così nelle strade di Madrid con l’obiettivo di “cambiare la vita quotidiana dei cittadini e stimolare la visita ai musei”.
Alle fermate della metro, all’ingresso dei giardini pubblici o semplicemente dietro l’angolo le opere d’arte hanno invaso la città fermando i passanti che, curiosamente sorpresi di ritrovarle lì immerse nella quotidianità, hanno scattato foto per i social e hanno avuto modo di fruire della cultura in modo semplice e “naturale”. Non poteva mancare tra queste venti opere il celebre Ritratto di Carlo V a cavallo di Tiziano che ha reso l’attesa al semaforo, presso il quale era stato posizionato, sicuramente più piacevole e stimolante.
Un’iniziativa davvero interessante e importante quella del Prado che ha avuto un grande riscontro di pubblico e che ha permesso da un lato di far entrare ancora di più l’arte nella vita di tutti i giorni, ma allo stesso tempo ha anche permesso di focalizzare l’attenzione sull’importanza dei musei per la salvaguardia, la trasmissione e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale, in un momento particolare come quello che stiamo vivendo.