Consegna Premio annuale intitolato alla memoria di Gemma Donata Nicolosi Dal Pozzolo
Consegna Premio annuale intitolato alla memoria di Gemma Donata Nicolosi Dal Pozzolo
Mercoledì 10 agosto ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore
La Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore ha promosso la seconda edizione del premio annuale intitolato alla memoria di Gemma Donata Nicolosi Dal Pozzolo.
Il bando era rivolto ai giovani studiosi italiani e stranieri (di età non superiore ai 35 anni compiuti) e chiedeva un saggio inedito su Tiziano, in italiano e inglese, relativo ad aspetti legati alla biografia, alla produzione, alla committenza, al collezionismo, alla ricezione critica, al restauro e alla diagnostica, ammettendo pure contributi relativi alla famiglia Vecellio, alla bottega, alla stretta cerchia, alle derivazioni, alle copie e alle falsificazioni.
I saggi pervenuti al Centro Studi sono stati valutati dal Consiglio Scientifico della Fondazione Tiziano e Cadore (costituito da Stefania Mason, presidente, Bernard Aikema, Enrico Maria Dal Pozzolo, Miguel Falomir, Sylvia Ferino-Pagden, Augusto Gentili, Frederick Ilchman).
Nell’ambito della rassegna giovani dell’Estate tizianesca, Maria Giovanna Coletti, Presidente della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore e Stefania Mason, Presidente del Consiglio Scientifico, consegneranno il premio al vincitore che, oltre al premio in denaro, potrà contare nella pubblicazione del suo scritto nella rivista Studi tizianeschi.
Gemma Donata Nicolosi Dal Pozzolo è nata a Gorizia il 10 agosto del 1940. Appassionata d’arte, si è formata all’Università Internazionale dell’Arte di Venezia, specializzandosi in restauro di dipinti antichi, sotto la guida del prof. Clauco Benito Tiozzo. Per anni ha lavorato come restauratrice per collezionisti privati, ma si è soprattutto dedicata alla sua famiglia, con cui ha condiviso l’amore per la pittura, la natura, gli animali e la verità. È scomparsa a Padova l’8 gennaio del 2021.
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Il ciclo di Sant'Orsola di Vittore Carpaccio e la vita quotidiana a Venezia nel Rinascimento
MATTEO CASINI
Il ciclo di Sant’Orsola di Vittore Carpaccio e la vita quotidiana a Venezia nel Rinascimento
Evento Save Venice – Introduce Melissa Conn
Martedì 9 agosto ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore
Il relatore tratterà di come il ciclo di Carpaccio descriva con grandi dettagli e colori la società e la realta’ quotidiana della Venezia del Quattrocento, parlando di giovani e vecchi, uomini e donne, classi sociali, vesti e accessori, architetture, patroni artistici, spettacoli, animali e altro ancora. E’ quindi un’occasione eccellente per interrogare, grazie a piccoli dettagli, l’aspetto ‘sociale’ della grande pittura.
Matteo Casini
Lecturer in storia del Rinascimento e del Mediterraneo alla University of Massachusetts, Boston. Ha pubblicato numerosi saggi di storia veneziana e fiorentina del Rinascimento e Barocco. Oltre che a Boston, ha condotto le sue ricerche ed insegnato a Venezia, Padova, Firenze, Londra, Washington, Los Angeles e Princeton.
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I volti di Tiziano (II): ritratti nascosti
ENRICO MARIA DAL POZZOLO
I volti di Tiziano (II): ritratti nascosti
Lunedì 8 agosto ore 18.00
Sala Don Pietro Alverà – Cortina d’Ampezzo
Oltre ai ritratti ‘palesi’, esistono anche autoritratti di Tiziano nascosti. Sono i cosiddetti “criptoritratti”, ossia immagini in cui egli si rappresentò nelle sembianze di un altro personaggio. Era una pratica abbastanza diffusa nella pittura del Rinascimento, per noi spesso enigmatica. Identificarsi in un santo, in un eroe o in una divinità significava assumere i caratteri di quelle figure, dichiarare la propria ammirazione nei confronti di esse, tentare di emularle. Nella conferenza si presenteranno anche altri casi, molto curiosi e sorprendenti, da Giorgione a Caravaggio.
Enrico Maria Dal Pozzolo
Nato a Padova, è professore associato, idoneato, di Storia dell’Arte Moderna, lavora dal 1999 all’Università di Verona. É specializzato in pittura veneta del Rinascimento e del Barocco. Ha al suo attivo più di quattrocento pubblicazioni scientifiche, tra volumi monografici (su artisti quali Lorenzo Lotto, Giovanni Bonconsiglio, Giorgione, Simone Peterzano, El Greco – ma anche su temi iconografici, di storia del mercato artistico e della falsificazione), articoli e saggi, curatela di convegni internazionali e di cataloghi di mostre, schede e recensioni. Ha curato mostre scientifiche a Venezia (Palazzo Ducale, Museo Correr), Roma (Palazzo Venezia, Castel Sant’Angelo), Madrid (Prado) e Londra (National Gallery of Art). All’attività di ricerca accademica, accompagna anche un aspetto di divulgazione, con conferenze e lezioni, due film-documentari (su Giorgione e Lorenzo Lotto), partecipazione a inchieste televisive (BBC1) e radiofoniche, e articoli su riviste e quotidiani (collabora alla pagina culturale de “La Repubblica”).
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Il nuovo lascito di Carmelo e Luigina Paludetti a Pieve di Cadore
FRANCESCA COCCHIARA
Il nuovo lascito di Carmelo e Luigina Paludetti a Pieve di Cadore: per una raccolta di stampe tizianesche sempre più unica e preziosa
Sabato 6 agosto ore 18.00
Casa di Tiziano l’Oratore – Pieve di Cadore
Verrà presentato al pubblico il nuovo lascito della coppia di soci co-fondatori Luigina e Carmelo Paludetti, che andrà a incrementare e a impreziosire la già ricca e straordinaria raccolta di stampe tizianesche della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, aggiungendosi a quella già consolidata, al nucleo storicizzato della Magnifica Comunità di Cadore e all’eccezionale donazione di due anni fa di ben 110 stampe.
Tale nuovo lungimirante lascito farà ancor più di Pieve di Cadore un punto di riferimento ineludibile in questo settore, il primo in Italia, sia per numero, che per qualità, rarità, interesse storico-artistico, collezionistico e documentario dei pezzi. Ancora una volta sarà questa l’occasione in cui la curatrice della Raccolta di stampe della Fondazione, Francesca Cocchiara, predisporrà – presso la Casa di Tiziano l’Oratore – una piccola ma significativa esposizione di alcuni tra gli esemplari migliori del nuovo nucleo, oltre ai pezzi più importanti dell’intera raccolta, presentati per lo più in ordine cronologico e di interesse tematico, mantenendo un criterio di qualità e rigore scientifico. Sfileranno, dunque, una serie di opere di prim’ordine in uno stato conservativo ottimale, soprattutto di alta epoca, come ben quattro xilografie originali, tra cui il celeberrimo Paesaggio con mungitrice e un’aquila attribuito a Niccolò Boldrini, ora accompagnate da quattro splendidi fogli filigranati con il Trionfo di Cristo, dalla serie di Andrea Andreani di primissimo Seicento, provenienti dall’ultimo lascito Paludetti, accanto a pregiati bulini cinquecenteschi di alcuni dei più stretti collaboratori del maestro cadorino, come Cornelis Cort o Martino Rota, ma anche a prodigiosi esemplari del Seicento, del Settecento e dell’Ottocento, alcuni dei quali acquerellati e di grandi dimensioni, incisi nelle diverse tecniche della stampa da artisti italiani e stranieri, ad attestare un’incessante e capillare fortuna iconografica dell’opus tizianesca nell’arco dei secoli.
L’esposizione di stampe verrà allestita presso Casa Tiziano l’Oratore e sarà visitabile su prenotazione dal 6 al 27 agosto 2022.
Per info e prenotazioni: centrostudi@tizianovecellio.it.
Francesca Cocchiara si è laureata in Conservazione dei Beni Culturali a Ca’ Foscari a Venezia, con una tesi sulla giovinezza di Jacopo Tintoretto (relatore Augusto Gentili), e ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Verona, con un elaborato sul tema de Il libro illustrato veneziano del Seicento (tutor Bernard Aikema).
Nel 2003 ha svolto un internship al Department of Prints and Drawings del British Museum di Londra; ha frequentato vari seminari interculturali, ha partecipato a convegni di settore e pubblicato saggi specialistici in “Venezia Cinquecento”, “Arte Veneta”, “Il Santo” e “Paratesto”, collaborando ai cataloghi scientifici di musei e mostre nazionali e internazionali. È ora curatrice della Raccolta di stampe tizianesche della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore di Pieve di Cadore.
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Le emozioni sonore: laboratorio per bambini
SILVIA RINALDI E ANNAMARIA MARTA
Le emozioni sonore: laboratorio per bambini (6-10 anni)
Venerdì 5 e giovedì 11 agosto ore 16.00-17.00
Parco Roccolo Sant’Alipio – Pieve di Cadore
Il laboratorio Le emozioni sonore è un’occasione per poter esplorare le emozioni e la sensibilità, dando spazio alla creatività.
La musica, il suono, la voce, il ritmo e il respiro rievocano i ricordi e questi, a loro volta, evocano le emozioni.
In questo laboratorio, che si svolgerà in condizioni ottimali di sicurezza e tranquillità, si sperimenterà in modo giocoso e creativo.
Come insegnante di musica Silvia Rinaldi conosce la potenza che essa esercita sui bambini (e sugli adulti!) quindi desidera aiutarli ad esprimersi guidando passo dopo passo il tempo trascorso insieme.
In chiusura verrà narrato dalla maestra Annamaria Marta un racconto legato alla montagna.
Silvia Rinaldi: musicista e didatta, operatrice di biomusica.
Diplomata in violino al Conservatorio B. Marcello di Venezia, ha svolto attività di concertista suonando in tournée con le più importanti orchestre europee.
Da qualche anno si dedica con passione alla ricerca e alla didattica legata sia al violino che al pianoforte, applicandosi inoltre alla creazione di laboratori musicali multisensoriali, volti alla stimolazione dell’ascolto, dell’interazione, del movimento e del gioco, dedicato ai bambini in età prescolare e scolare.
Annamaria Marta: maestra di Scuola Primaria, vive a Pieve di Cadore. Ama stare nella natura e viverla sensorialmente. Appassionata di cucina, scrive golose storie di cibo per il giornale “Il Cadore”. Organizza laboratori di vario tipo per mettere in moto la curiosità e la creatività dei bambini.
Su prenotazione telefonare a 3473234312 silviarinaldi67@gmail.com
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I volti di Tiziano (I): autoritratti e ritratti palesi
ENRICO MARIA DAL POZZOLO
I volti di Tiziano (I): autoritratti e ritratti palesi
Venerdì 5 agosto ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore
Di Tiziano ci sono giunti tre autoritratti, realizzati in età matura: quelli nelle tele al Prado e a Berlino e quello nella paletta votiva di Pieve di Cadore. Esistono però anche altre sue immagini in stampe dell’epoca e successive. Non solo: vi sono pure copie e veri e propri falsi, predisposti per rispondere alle esigenze di collezionisti interessati a possedere una preziosa testimonianza di come si presentava l’ormai mitico maestro. Come quasi sempre, si è innanzi a un ginepraio, in cui bisogna capire cosa si ha di fronte, per comprendere cosa – nelle immagini autentiche – il maestro volle esprimere.
Enrico Maria Dal Pozzolo
Nato a Padova, è professore associato, idoneato, di Storia dell’Arte Moderna, lavora dal 1999 all’Università di Verona. É specializzato in pittura veneta del Rinascimento e del Barocco. Ha al suo attivo più di quattrocento pubblicazioni scientifiche, tra volumi monografici (su artisti quali Lorenzo Lotto, Giovanni Bonconsiglio, Giorgione, Simone Peterzano, El Greco – ma anche su temi iconografici, di storia del mercato artistico e della falsificazione), articoli e saggi, curatela di convegni internazionali e di cataloghi di mostre, schede e recensioni. Ha curato mostre scientifiche a Venezia (Palazzo Ducale, Museo Correr), Roma (Palazzo Venezia, Castel Sant’Angelo), Madrid (Prado) e Londra (National Gallery of Art). All’attività di ricerca accademica, accompagna anche un aspetto di divulgazione, con conferenze e lezioni, due film-documentari (su Giorgione e Lorenzo Lotto), partecipazione a inchieste televisive (BBC1) e radiofoniche, e articoli su riviste e quotidiani (collabora alla pagina culturale de “La Repubblica”).
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Tomaso Da Rin (1838- 1922) a un secolo dalla morte: ritratti e pale d’altare
MATTEO DA DEPPO, LETIZIA LONZI, GIORGIO REOLON
Tomaso Da Rin (1838- 1922) a un secolo dalla morte: ritratti e pale d’altare
Giovedì 4 agosto ore 18.00
Sala Polifunzionale – Laggio di Cadore
I relatori metteranno in rilievo la figura del pittore di Laggio di Cadore Tomaso Da Rin Betta nel centenario della morte avvenuta a Venezia nel 1922. Analizzeranno a tal proposito le opere esposte presso le mostre allestite nelle scuole di Vigo (dal 16 luglio al 20 agosto) e il Palazzo della Magnifica Comunità di Pieve di Cadore (dal 17 luglio al 28 agosto) con l’intento di valorizzare l’uomo e l’artista, restituendo a distanza di oltre cinquant’anni dalla precedente esposizione di Vigo, un profilo più ampio possibile della vasta produzione dell’artista.
Raffinato interprete dell’arte a cavallo tra Ottocento e Novecento, Tomaso Da Rin Betta è stato un artista di caratura europea. Pittore di formazione accademica, ha spaziato nella sua lunga carriera dalle raffigurazioni sacre, ai ritratti della gente di montagna e di varie personalità ecclesiastiche e politiche, fino alle composizioni di genere, caratterizzando le sue opere con sincera partecipazione emotiva.
L’iniziativa sarà accompagnata da un volume di approfondimento con scritti di Flavio Vizzutti, Giorgio Reolon, Emanuele D’Andrea, Vanni Tiozzo.
Matteo Da Deppo, laureato in storia dell’arte all’Università di Padova é collaboratore nel progetto di catalogazione dei beni ecclesiastici della Curia di Belluno. Dal 2012 dirige i Musei della Magnifica Comunità di Cadore, per la quale coordina eventi culturali e realizza mostre. Svolge attività di ricerca mirata alla valorizzazione della storia e del patrimonio locale. Collabora con il mensile Il Cadore e con Tele Belluno per la promozione della conoscenza dell’arte locale.
Letizia Lonzi Laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Udine, ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca alla Scuola Dottorale interateneo in Storia delle Arti di Verona-Venezia con un progetto sui Vecellio. Collabora con la Diocesi di Belluno-Feltre come catalogatrice e membro del Comitato Scientifico del Museo Diocesano di Feltre, con la rivista “Archivio Storico Belluno Feltre Cadore” e con altre istituzioni museali e culturali dedicando i suoi studi alla pittura, alla scultura e all’oreficeria di ambito bellunese. Svolge attività come Operatore del Turismo Religioso e come collaboratore della Magnifica Comunità di Cadore per le attività culturali del progetto “Itinerari in rete”. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni su riviste scientifiche: ha recentemente curato il decimo volume della Collana Tesori d’arte sull’altare a battenti di Pieve di Cadore per conto della Provincia di Belluno.
Giorgio Reolon, nato a Belluno, ha studiato all’Università Ca’ Foscari di Venezia laureandosi in Conservazione dei beni culturali e, nel 2010, in Storia delle arti e conservazione dei beni artistici discutendo una tesi su Cesare Vecellio con relatrice la prof.ssa Doretta Davanzo Poli. È docente di ruolo di Storia dell’arte presso il liceo classico di Vittorio Veneto. Come storico dell’arte studia in particolare la pittura veneta del Rinascimento ma i suoi scritti – pubblicati su riviste scientifiche, atti di convegno, volumi – spaziano dal Medioevo all’Ottocento. Fa parte del comitato scientifico del Museo diocesano di Feltre nonché della redazione della rivista “Archivio storico di Belluno Feltre e Cadore”.
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Vivere per raccontarla. I detective dell’arte, fra letteratura e realtà
ROBERTO RICCARDI
Vivere per raccontarla. I detective dell’arte, fra letteratura e realtà
Martedì 2 agosto ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore
Il generale Roberto Riccardi, giornalista e scrittore, comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, ha trattato anche in veste di saggista le indagini per il recupero dei beni culturali e la storia di grandi furti d’arte, dal saccheggio napoleonico al furto della Gioconda, dalle brame di Hitler all’opera di salvataggio attuata da coraggiosi sovrintendenti italiani, esperti Monuments Men della Coalizione alleata e da una straordinaria figura di agente segreto al servizio di Venere, Rodolfo Siviero. Ha pubblicato al riguardo, per Rizzoli, il volume “Detective dell’arte” (Rizzoli, 2019), in corso di traduzione in più lingue.
Nell’ambito del suo incarico si è occupato di numerose attività riportate dalle cronache recenti: gli interventi nel mondo dei “Caschi blu della Cultura”, il recupero di beni identitari come l’orologio a pendolo del Quirinale, le indagini che hanno riportato a casa solo negli ultimi tre anni circa un milione di beni culturali: dipinti, sculture, reperti archeologici, libri e manoscritti antichi, monete, strumenti musicali e tanto altro ancora. Un risultato che si deve al lavoro investigativo sviluppato a seguito di furti, scavi clandestini e falsificazioni, ma anche alla diplomazia culturale e a un’azione di “moral suasion” svolta dall’Unità costituita dall’Arma nel lontano 1969, unica al mondo per dimensione, storia e livello di specializzazione.
Nell’incontro egli racconterà la sua esperienza con taglio divulgativo e significativi aneddoti, soffermandosi sull’evoluzione della tutela della Bellezza e suggerendo quale spunto di riflessione l’appartenenza dell’arte alla Comunità, che ne è erede e deve esserne gelosa custode. Nel luogo di nascita del grande Tiziano, sono temi che assumono un particolare valore.
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Il Giocamusica – I suoni e le voci del bosco. Laboratorio per bambini
SILVIA RINALDI E ANNAMARIA MARTA
Il Giocamusica – I suoni e le voci del bosco. Laboratorio per bambini (3-5 anni)
Martedì 2 e lunedì 8 agosto ore 16.00-17.00
Parco Roccolo Sant’Alipio – Pieve di Cadore
Un laboratorio multisensoriale fatto di ascolti e interazione, giochi, filastrocche facili da memorizzare e cantare assieme, favole pensate per i più piccoli lette grazie alla partecipazione della maestra Annamaria Marta, dedicato ai bambini e alle loro mamme (papà e/o un familiare).
Pensato in particolar modo per ritrovare un momento di armonia, tranquillità ma anche di divertimento per esprimersi liberamente, in un clima calmo e sereno in stretta connessione con la natura.
Silvia Rinaldi: musicista e didatta, operatrice di biomusica.
Diplomata in violino al Conservatorio B. Marcello di Venezia, ha svolto attività di concertista suonando in tournée con le più importanti orchestre europee.
Da qualche anno si dedica con passione alla ricerca e alla didattica legata sia al violino che al pianoforte, applicandosi inoltre alla creazione di laboratori musicali multisensoriali, volti alla stimolazione dell’ascolto, dell’interazione, del movimento e del gioco, dedicato ai bambini in età prescolare e scolare.
Annamaria Marta: maestra di Scuola Primaria, vive a Pieve di Cadore. Ama stare nella natura e viverla sensorialmente. Appassionata di cucina, scrive golose storie di cibo per il giornale “Il Cadore”. Organizza laboratori di vario tipo per mettere in moto la curiosità e la creatività dei bambini.
Su prenotazione telefonare a 3473234312 silviarinaldi67@gmail.com
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Tiziano e la pala d’altare dall’Assunta alla Pietà: una rivoluzione inascoltata?
THOMAS DALLA COSTA
Tiziano e la pala d’altare dall’Assunta alla Pietà: una rivoluzione inascoltata?
Sabato 30 luglio ore 18.00
Chiesa di San Giovanni Battista – Vinigo di Cadore
In una recente pubblicazione, Tom Nichols si è spinto a teorizzare che Tiziano fu sì capace di emanciparsi dalla tradizione figurativa belliniana, innovandola radicalmente, ma che rimase inascoltato tra i suoi pari, che sostanzialmente non lo seguirono. Ciò sarebbe chiaramente dimostrato dal fatto che in alcuni generi Tiziano sembrò sostanzialmente predicare nel deserto, come nel caso delle pale d’altare. Sarebbe proprio per via di questa incapacità degli altri artisti di seguirne e comprenderne l’esempio che Tiziano rappresenta, secondo lo studioso britannico, la “fine” del Rinascimento lagunare.
Tale idea è stata contestata da più parti, con studiosi che ne hanno sottolineato l’esagerazione e i punti deboli. In questa conferenza Thomas Dalla Costa ripercorrerà la carriera tizianesca al fine di confutare noi stessi la veridicità o meno di tale teoria. A cominciare da l’Annunciazione e dalla Pala Pesaro dei Frari, per proseguire con opere quali il distrutto Martirio di San Pietro (già chiesa dei SS Giovanni e Paolo) e il Martirio di di San Lorenzo della Chiesa dei Gesuiti, per finire con l’ultima opera del maestro, la Pietà delle Gallerie dell’Accademia, alcuni dei più significativi capolavori tizianeschi verranno confrontati con la produzione coeva di pale d’altare in una stimolante carrellata volta a rispondere a un’unica domanda: quella tizianesca fu davvero una rivoluzione inascoltata?
Thomas Dalla Costa dopo aver conseguito il dottorato di ricerca nel 2012 presso l’Università di Verona discutendo una tesi che indagava l’organizzazione e i processi operativi della bottega di Paolo Veronese, è stato ricercatore e assistente curatore per la mostra Paolo Veronese. L’illusione della realtà (Verona, 2014). Nel 2017 ha curato, insieme a Viktoria Markova, la mostra Venezia Rinascimento: Tiziano, Tintoretto, Veronese (Mosca, Museo Statale delle Belle Arti “A.S. Puskin”). Autore del volume “Venere e Adone” di Tiziano. Arte, cultura e società tra Venezia e l’Europa (Marsilio, 2019), tra 2019 e 2020 è stato Harry M. Weinrebe Curatorial Fellow alla National Gallery di Londra, dove è stato assistente curatore per la mostra Titian. Love, Desire, Death. Il suo principale interesse di ricerca riguarda il processo creativo degli artisti e il ruolo centrale del disegno all’interno delle botteghe rinascimentali veneziane. Ha pubblicato diversi articoli e saggi scientifici dedicati a questo argomento, oltre ad aver contribuito a diverse esposizioni internazionali. Ricercatore, editore e curatore indipendente, attualmente dirige un progetto espositivo e di catalogazione della collezione grafica della Fondazione Museo Miniscalchi-Erizzo di Verona. Da ormai diversi anni collabora con la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore.
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