Un magico ponte da Tiziano a Rubens. La fortuna di un dipinto perduto


A cura di Stefania Mason
Zel Edizioni
Anno 2024
Pagine 40

Prezzo di copertina: 10.00 €
Prezzo on line: 10.00 €
Spedizione gratuita per l’Italia, a carico del destinatario per l’Estero



A distanza di breve tempo, la collezione di stampe della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore si arricchisce di due incisioni preziose aventi due temi comuni: una battaglia e un ponte, una legata a Tiziano e l’altra a Rubens.

In ordine cronologico si tratta della rarissima stampa cinquecentesca di Giulio Fontana, che riprende la Battaglia che Tiziano dipinge per la Sala del Gran Consiglio di Palazzo ducale, opera purtroppo perduta nell’incendio del 1577; l’altra, spettacolare per le grandi dimensioni, incisa da Lucas Vostermans, riproduce la Battaglia delle Amazzoni di Rubens, custodita alla Alte Pinakothek di Monaco. Quest’ultima è chiaramente ispirata all’opera di Tiziano.

Dalla comparazione delle due incisioni vi sono tutti gli elementi per raccontare una storia, che Stefania Mason su basi documentali ricostruisce con una narrazione affascinante, sciogliendo alcuni quesiti.

Queste sono le premesse per la realizzazione di una mostra-dossier che la Magnifica Comunità di Cadore ospita nella Casa natale del pittore per il mese d’agosto 2024, rinnovando la collaborazione con la Fondazione dedicata a Tiziano, che mette a disposizione le opere e cura i contenuti.

Per la curatrice l’esposizione diviene l’occasione di riconsiderare l’intenzione di Tiziano, dallo stesso mai esplicitata su quale fatto bellico si sia ispirato per eseguire il dipinto. Con un’attenta ricostruzione delle fonti, la studiosa giunge alla conclusione che il pittore rappresenta non altro che il glorioso fatto d’arme del 1508, con il quale la Serenissima sconfigge le truppe imperiali di Massimiliano I. Pertanto, quella dipinta da Tiziano è proprio la Battaglia di Cadore. Si avvalora così l’attribuzione avanzata da Lionello Puppi nel 2009, in occasione del Convegno per celebrare la ricorrenza dei cinquecento anni.

La mostra porta all’attenzione come le invenzioni pittoriche del Cadorino abbiamo ispirato gli artisti europei dei secoli successivi, soprattutto Rubens. Diviene inoltre l’occasione per contestualizzare la supposta intenzione del pittore di riprendere quell’impresa avvenuta nel “suo” Cadore. La storia, con il supporto delle immagini, viene raccontata e documentata con chiarezza nel piccolo, ma pregiato, catalogo che accompagna l’esposizione. Anche questo è merito dell’impegno di Stefania Mason, nella veste di presidente del Consiglio scientifico della Fondazione.

Tutto ciò è merito dalla donazione di Fabio Zanella, in memoria dei genitori Luisa e Sincero e del lascito di Giovanni Maria Susin, artefici di due azioni lungimiranti e generose destinate al Cadore. Infine, riprendendo il “magico ponte” e superata la sua immagine sempre emozionante, vi è lo spazio per una riflessione sul suo significato metaforico, attribuendogli una connotazione positiva: non più luogo di scontro violento, di morte e di divisione, ma elemento simbolico per costruire legami, per superare il vecchio e andare verso il nuovo, per riunire ciò che è separato e diverso. Che sia un auspicio nei nostri tempi.


SOMMARIO:

Stefania Mason

Pag. 11 Un magico “ponte“ da Tiziano a Rubens.La fortuna di un dipinto perduto

Peter Lüdemann, Schede

Pag. 24

1.Giulio Fontana da Tiziano Vecellio, Battaglia di Cadore

Pag. 26
2. Lucas Vorsterman da Pieter Paul Rubens, Battaglia delle Amazzoni 26

Pag. 35 Bibliografia

Pag. 39 Crediti fotografici