Al via il restauro della pala di Tiziano per la Chiesa Arcidiaconale di Pieve di Cadore
Tiziano Vecellio, Madonna con il Bambino tra i Santi Andrea e Tiziano e un accolito, (1565-66), Chiesa Arcidiaconale di Santa Maria Nascente, Pieve di Cadore
Nel ventennale della Fondazione, al via il restauro della pala realizzata da Tiziano per la Chiesa Arcidiaconale di Pieve di Cadore, suo paese natale immerso nelle Dolomiti bellunesi.
Grande occasione di recupero e studio di un’opera altamente significativa nella biografia vecelliana che custodisce anche un autoritratto del Maestro.
La tela, che nei secoli ha dovuto fronteggiare ben due furti, tornerà a splendere per l’estate, anche con un nuovo sistema illuminotecnico, grazie alla Fondazione Tiziano e Cadore e alla ditta Galvalux di Pieve di Cadore.
Tiziano, forse con l’aiuto della bottega, l’aveva dipinta tra il 1559 e il 1568 per la cappella gentilizia della famiglia Vecellio nella parrocchiale del suo paese natale, a Pieve di Cadore, e aveva anche voluto inserirci un suo autoritratto, dipendente da quello celebre ora al Prado, a memoria eterna del legame con la sua terra.
Da allora per quasi 460 anni, sfidando addirittura la mala sorte di ben due furti, la “Madonna col Bambino tra i santi Tiziano, Andrea e un accolito” è rimasta nella cittadina veneta e per lo più nell’ambiente sacro per il quale era stata voluta: la Chiesa di Santa Maria Nascente (così riconsacrata dopo la distruzione settecentesca dell’edificio gotico originario) sede dell’Arcidiaconato del Cadore, luogo di pellegrinaggio imperdibile per studiosi e amanti dello straordinario pittore veneziano.
Da questa estate la pala di Tiziano potrà essere ammirata nello splendore dei colori originali e della luce tizianesca, grazie allo straordinario restauro promosso e finanziato della Fondazione Tiziano e Cadore in occasione del suo ventennale insieme alla ditta Galvalux di Pieve di Cadore per volontà della famiglia De Polo e di tutti i soci. Galvalux, realtà imprenditoriale cadorina, è l’esempio del più prestigioso connubio di applicazione del colore tra lavoro artigianale e applicazione industriale made in Italy a supporto dell’alta moda internazionale. Il progetto è portato avanti in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Βelluno, Padova e Treviso e con l’Arcidiaconato del Cadore con Monsignor Diego Soravia.