BRUNO DE DONA’ E GIANDOMENICO ZANDERIGO ROSOLO
Bicentenario della nascita di Monsignor Giovanni de Donà, storico cadorino
Giovedì 22 agosto ore 18.00
Magnifica Comunità di Cadore – Pieve di Cadore
Nel bicentenario della nascita, Il Cadore rende omaggio alla figura del canonico monsignor Giovanni De Donà (Lorenzago 1819- Belluno 1890), uno dei più significativi storici del Cadore. Lo fa con un incontro, che si terrà il 22 agosto prossimo, con inizio alle 18.00, nel salone della Magnifica Comunità, nel quale interverranno Giandomenico Zanderigo Rosolo e Bruno De Donà, pronipote del canonico. Monsignor Giovanni De Donà è stato non solo un illustre cultore di cose cadorine, ma anche un fervido patriota risorgimentale, tanto che nel 1848 con la forza della parola incitò i cadorini alla resistenza contro gli austriaci. Noto per la sua oratoria, professore e poi rettore al Seminario di Belluno, venne successivamente rimosso dall’incarico proprio per i suoi ardenti sentimenti patriottici su pressione dell’autorità austriaca. Dal ’61 canonico della cattedrale di Belluno, fu ricercatore storico in ambito cadorino e Bellunese, nonché appassionato paleografo tanto da raccogliere una considerevole quantità di documenti e pergamene che studiò e commentò. La Biblioteca Cadorina di Vigo, alla quale i discendenti hanno voluto donare i suoi scritti ordinati in vari volumi, è custode e testimone del grande lavoro di ricerca nel quale il canonico è stato impegnato. Latinista e teologo di fama, fu anche presidente dell’Accademia degli Anistamici di Belluno. A lui hanno attinto generazioni di studiosi successivi, come Ronzon e Fabbiani. Un suo ritratto, realizzato dal pittore Tommaso Da Rin, è conservato alla Magnifica Comunità di Cadore.
Giandomenico Zanderigo Rosolo, docente e storico, ha dato, grazie alle sue molte pubblicazioni, un contributo alla conoscenza della storia cadorina prendendo in esame vicende che comprendono un arco di tempo che va dal XIII fino al XIX secolo. Con meticolosità e con ricerche documentali ha fornito uno spaccato della società cadorina attraverso la ricostruzione di processi, vita religiosa, condizione della donna e diritto regoliero. Si citano due sue pubblicazioni: La visita pastorale di Ermolao Barbaro in Cadore nel 1604 e Sedotte, abbandonate e… peggio. Sogni, corredi e delusioni di Tonia, Orsola, Maddalena ed altre donne del Cadore antico.
Bruno De Donà è giornalista professionista e ha lavorato al Gazzettino come cronista e ha collaborato con il mensile Il Cadore, occupandosi di argomenti storici. Esattamente come il prozio monsignor Giovanni, da sempre si dedica alla ricerca storica. Alcuni suoi saggi e studi significativi sono raccolti nei quaderni dell’Ateneo di Treviso, il più antico sodalizio della marca trevigiana fondato da Napoleone e del quale è socio ordinario: si ricordano i profili biografici di Ettore Tolomei, geografo e politico altoatesino, esponente dell’irredentismo italiano, e quello di Ruggero Timeus Fauro, irredentista triestino. L’irredentismo costituisce infatti un suo peculiare settore di ricerca. Tra gli argomenti prettamente cadorini figurano anche uno studio genealogico della famiglia di Ainardo da Vigo, fondatore della celebre chiesetta di Sant’Orsola di Vigo ed una monografia dedicata a suor Dositea De Nicolò, ricordata a Treviso come “l’eroina della Carità”. Ha dedicato a Treviso, dove risiede, due libri: Vie di Treviso e Personaggi di Marca. E’ anche socio corrispondente dell’Accademia dei Concordi di Rovigo.
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